È The postman’s white nights di Andrej Končalovskij ad aggiudicarsi il Green Drop Award 2014, premio assegnato al film che meglio interpreta la sostenibilità ambientale tra quelli in gara alla 71esima Mostra del Cinema di Venezia. Non solo Leoni d’Oro e Coppe Volpi si è infatti deciso di attribuire al Festival di Venezia 2014: il direttivo della Mostra del Cinema ha infatti deciso di assegnare tra i premi collaterali anche uno per il film che meglio interpreta i valori della sostenibilità ambientale tra quelli proiettati nel programma ufficiale. Il trofeo scelto per l’occasione, realizzato dal maestro Simone Cenedese, è una goccia di vetro soffiato contenente al suo interno un campione di terra proveniente dall’Antartide.
Il Green Drop Award è stato assegnato il 5 settembre da un’apposita giuria capitanata da Silvia Scola, sceneggiatrice e vice presidente dell’Anac, L’Associazione Nazionale Autori Cinematografici, una delle principali associazioni del settore italiane. Accanto a lei Blasco Giurato, direttore della fotografia tra gli altri del premio Oscar Nuovo Cinema Paradiso, e Chiara Tonelli, architetto leader del team che si è aggiudicato poco tempo fa la medaglia d’oro al Solar Decathlon 2014, più comunemente note come le Olimpiadi di bioarchitettura. Il film del maestro russo ha sbaragliato la concorrenza in quanto ‘opera di profonda riflessione sui rapporti fra uomo e uomo e fra uomo e natura, il cui futuro è nelle nostre mani se solo vorremo assumercene la responsabilità‘, come si legge nella motivazione della giuria. Il film racconta la storia di una comunità in uno sperduto villaggio russo sul lago Kenozero, la quale vive fuori le regole della modernità, producendo da sé solo il necessario per la sopravvivenza.
Nell’ambito della Mostra del Cinema si è tenuto anche un workshop sulla green economy nel mondo del cinema, in cui sono state illustrate le possibili soluzioni per ridurre gli impatti ambientali nella costosa e spesso invadente macchina industriale cinematografica. Elio Pacilio, presidente di Green Cross Italia, è uno degli ideatori del premio, e spiega così ai media l’iniziativa: ‘Quest’anno abbiamo voluto riempire il Green Drop Award con la terra dell’Antartide, un continente di pace e ricerca, dove centinaia di scienziati sono impegnati a studiare i danni dei cambiamenti climatici. Nel mondo molta parte della comunità del cinema è sensibile a questi temi. Era naturale portarli anche in Italia e a Venezia’71‘. Gli fa eco Silvia Scola, che sottolinea l’importanza di premiare l’ambiente nell’ambito di un evento di grande risonanza mediatica come la Mostra del cinema di Venezia, seguita da giornali e televisioni provenienti da tutto il mondo: ‘Gli autori del cinema italiano possono dare un contributo importante nell’accrescere la sensibilità del grande pubblico verso i temi dell’ambiente e della pace. Il premio Green Drop Award è assegnato da Green Cross Italia e dalla Città di Venezia al film, fra quelli in gara nella selezione ufficiale della Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia, che meglio abbia interpretato i valori dell’ecologia e dello sviluppo sostenibile, con particolare attenzione alla conservazione del pianeta e dei suoi ecosistemi per le generazioni future, agli stili di vita e alla cooperazione fra i popoli‘. E dal film di Končalovskij arriva una sana lezione di vita, ovvero l’importanza di ascoltare la Natura e vivere in armonia con essa, come spiegato dallo stesso maestro russo: ‘Questo mio film è il tentativo di vedere con gli occhi di un neonato il mondo che ci circonda. Il tentativo della ‘lettura lenta’ della vita. La contemplazione è lo stato d’animo dell’uomo che si sente tutt’uno con l’universo. Forse questo film è il tentativo di affinare il mio udito per ascoltare il quieto sussurro dell’universo‘.
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