I giudici della Corte d’Assise d’Appello di Lecce hanno confermato la condanna, già emessa in primo grado, alla pena dell’ergastolo per Antonio De Marco, lo studente di Farmacia che nel settembre del 2020 uccise i due fidanzati, Daniele De Santis ed Eleonora Manta, nella loro casa di Lecce.
Le vittime furono massacrate con 79 coltellate nell’appartamento in cui, per diversi mesi, De Santis aveva convissuto proprio con De Marco. La loro colpa, come lo stesso killer avrebbe poi ammesso, era quella di essere ‘troppo felici’.
Una condanna all’ergastolo e tre anni di isolamento diurno. È questa la sentenza, ancora più severa del verdetto di primo grado, emessa dalla Corte d’assise d’appello di Lecce, nel processo a carico di Antonio De Marco, lo studente di Farmacia che nel settembre del 2020 uccise i due fidanzati, Daniele De Santis ed Eleonora Manta, nella loro casa di via Montello a Lecce. Dunque, nessuna perizia psichiatrica per stabilire le condizioni di salute del 22enne originario di Casarano al momento del duplice delitto.
Le vittime furono massacrate con 79 coltellate nell’abitazione in cui, per diversi mesi, De Santis aveva convissuto proprio con De Marco. La loro colpa, come lo stesso killer avrebbe poi ammesso, era quella di essere ‘troppo felici’.
La sera del 21 settembre 2020, De Marco sorprese Eleonora e Daniele a cena e li uccise. L’ex coinquilino del giovane arbitro aveva conservato una copia delle chiavi di quella che era stata la sua casa per mesi e quella sera le utilizzò per intrufolarsi nell’appartamento di via Montello. Nonostante l’arrivo dei soccorsi, allertati dai vicini di casa, per i due giovani fidanzati non ci fu nulla da fare.
De Santis aveva studiato tutto nel dettaglio, annotando su alcuni bigliettini come uccidere Daniele ed Eleonora e come fuggire via, evitando le telecamere di sorveglianza poste in strada. Nella fuga però commise diversi errori, tanto da essere immortalato in alcuni frame.
Le accuse a carico di De Marco sono di duplice omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dall’aver agito con crudeltà. I giudici della Corte d’Assise d’Appello di Lecce hanno confermato la condanna già emessa in primo grado alla pena dell’ergastolo per Antonio De Marco, decidendo anche per l’isolamento diurno della durata di 3 anni.
A spingere il giovane studente a uccidere il suo ex coinquilino e la fidanzata di quest’ultimo la loro eccessiva felicità, come lui stesse avrebbe ammesso durante i primi interrogatori e come confermato anche in alcune pagine di diario scritte proprio da De Marco.
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