Quest’anno FIFA 2017 introdurrà grandi novità in un gioco che sembrava essere perfetto, perciò vogliamo ricordare la storia di uno dei brand più amati della storia dei videogiochi sportivi. Ormai tutti conoscono la serie di FIFA e tutti i videogiocatori, almeno una volta, hanno giocato una partita di calcio virtuale, ma quanto è vecchio in realtà il brand? Quali sono stati i giochi più fortunati della serie? Scopriamolo insieme.
La serie di videogiochi FIFA vide il primo capitolo( FIFA International Soccer ) nel lontano 1993 e divenne subito famosa per un tratto distintivo che i videogiochi di calcio non avevano ancora offerto fino a quel momento: la visuale isometrica. Avere una visuale dall’alto di una grande porzione di campo, al contrario dei videogiochi che fino ad allora renderizzavano passo passo il terreno di gioco ( viste verticali o “Birdeye” ), convinse moltissimi ad acquistare il gioco e consacrò la serie nell’Olimpo videoludico.
FIFA si distingueva anche per una giocabilità immediata, molto arcade e poco simulativa, tratto molto presente anche ai giorni nostri e nel 1994, FIFA Soccer 95 introdusse la possibilità di poter utilizzare le squadre di club, seppur senza poter introdurre nel gioco i nomi originali dei giocatori, a causa di clausole restrittive della FIFA. Tutto proseguì liscio con i capitoli successivi, ma nel 1998, con FIFA: Road to World Cup 98, ci fu la possibilità di giocare i mondiali di calcio disputati in Francia, completi di qualificazioni e di tutte le fasi successive, e i fan del gioco più bello del mondo corsero ad acquistare una copia di questo monolite videoludico.
Molti tra i videogiocatori più esperti al mondo, hanno cominciato proprio da questo capitolo e, ad essere sinceri, anche noi lo ricordiamo con genuina nostalgia. Un altro momento importante per la serie ci fu nel 2003, quando FIFA cominciò a diventare un “videogioco bello da vedere”: con l’ascesa di PES, che puntava tutto su una grafica moto avanzata per l’epoca, Electronic Arts non poteva tirarsi indietro, perciò decise di mantenere una formula di gioco arcade e di curare di più le cutscene in game e le animazioni dei giocatori in modo da creare il videogioco di calcio definitivo. Grazie al nome che era riuscito a procurarsi, FIFA rimase un videogioco statico che, più che portare vere e proprie innovazioni nella formula di gioco, poteva introdurre semplici aggiornamenti tecnici, migliorie grafiche e aggiunta di campionati internazionali. A Novembre 2010, EA dichiarò di aver venduto ben 100 milioni di copie e, anche nel 2016, i brand che possono vantare questo numero si contano sulla dita di una mano.
La feature che, però, ha rinfrescato il gameplay di FIFA è stata l’introduzione della modalità Ultimate Team: grazie al mondo videoludico che andava diventando sempre più social, in FIFA 10 fu introdotta la possibilità di creare la propria squadra dei sogni, di competere con altri giocatori e di salvare tutti i progressi in Cloud così da non perdere tutto il duro lavoro svolto fino a quel momento nel passaggio da un gioco all’altro. Fino ad oggi, la modalità UT è stata una delle modalità online più giocate degli ultimi 6 anni e sempre più persone decidono di provare a diventare il meglio del meglio del ranking mondiale.
Il prossimo gioco della serie, FIFA 17 (qui data di uscita ufficiale e tutti i dettagli), vanterà un restyling grafico notevole, grazie all’introduzione del motore grafico Frostbite, utilizzato da EA per la serie Battlefield, che promette di offrire un’ottima fisica nei movimenti della palla e dei giocatori ed un realismo mai visto fino ad ora a livello grafico. Cosa sarebbe, però, la serie senza i telecronisti? Per la versione italiana del gioco, fino a FIFA 2002 i commentatori italiani erano Massimo Caputi e Giacomo Bulgarelli. Da FIFA Football 2003 vi erano Bruno Longhi e Giovanni Galli (quest’ultimo sostituito in FIFA 06 da Aldo Serena). Da FIFA 07 i commentatori fissi della serie erano il duo storico Fabio Caressa e Giuseppe Bergomi. Da FIFA 15 i commentatori sono Pierluigi Pardo e Stefano Nava.
In poche parole, la serie creata e pubblicata da Electronic Arts, nonostante riproponga un gameplay che, in fin dei conti, non cambia mai nel tempo, è una pietra miliare nel mondo dei videogiochi e, visto l’andazzo più che buono, crediamo che lo sarà ancora per molto molto tempo.
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