Figli con disabilità: le domande choc fatte a Nettuno alle famiglie

A Nettuno è successa una cosa inaudita: esce fuori un questionario scioccante fatto alle famiglie sulla vergogna provata per i figli disabili. Ecco cosa è successo.

Disabilità
Disabilità – Nanopress.it

Le famiglie con figli disabili possono ottenere fondi dalla Regione Lazio per poter provvedere alle spese ingenti che devono sostenere, costi obbligatori per riuscire ad aiutare i propri cari.

Per ottenerli a Nettuno, però, hanno dovuto rispondere a un questionario oltremodo imbarazzante, con domande inopportune e molto gravi sulla sensazione di avere un disabile nella propria famiglia. Ecco cosa è successo.

Nettuno, domande assurde a genitori di disabili: “Quanto ti vergogni del tuo familiare?”

Sembra fantascienza invece è proprio la dura realtà: a Nettuno alcune famiglie che hanno richiesto i fondi dedicati ai disabili, sono stati sottoposti a un questionario indecente.

Donna disabile
Donna disabile – Nanopress.it

Una notizia che sta facendo molto discutere, diffusa da La Repubblica, proprio perché alcune domande poste dal comune di Nettuno ai suoi cittadini erano davvero disarmanti.

Ad esempio, nel questionario erano presenti domande come “Quanto ti vergogni del tuo familiare?”, oppure “Quanto non ti senti a tuo agio quando hai amici a casa?

Questo è quello che si sono trovati a leggere i componenti di questi nuclei familiari in difficoltà, che tentano di tutto per aiutare i propri familiari con problemi gravissimi. Per ottenere questi fondi già la fatica è davvero tanta, visti i rallentamenti dei diversi comuni, ma rispondere anche a queste domande di certo non deve essere una passeggiata.

Le motivazioni del Comune di Nettuno

Il dirigente dell’area servizi sociali del Comune di Nettuno ha richiesto alle famiglie designate di aggiornare i propri dati per accedere ai fondi, ma tra le diverse caselle da compilare si sono ritrovati di fronte le suddette domande.

Secondo chi ha creato il questionario, queste sarebbero servite per raccogliere i dati sulla percezione di stress e l’impegno di chi accudisce le persone con disabilità. Domande che, magari, in sede di studio medico sarebbero anche adatte ma così, scritte su un foglio con crocette con voti da 1 a 4, non sono sembrate per niente consone alla situazione.

Com’è possibile da parte di chi ogni giorno deve assiste un figlio o un parente disabile rispondere a queste domande? Non ci hanno pensato i funzionari del comune di Nettuno? La questione è ancora calda e sul web se ne parla tantissimo, soprattutto perché sembra l’ennesima ingiustizia per tutte quelle famiglie che hanno bisogno di aiuto e invece, di fronte a loro, vedono soltanto muri insormontabili.

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