La tempesta Nalgae, nelle Filippine, colpisce ancora. Il numero delle vittime continua sempre a salire. Da 48 a 98 il numero delle persone decedute. Secondo l’agenzia nazionale di gestione dei disastri, a provocare tutto questo sarebbero state le forti precipitazioni, le frane e il forte vento che si sono presentati più forti del previsto.
Secondo la fonte, queste forti perturbazioni nei prossimi giorni potrebbero intensificarsi ancora di più. Nel frattempo, continuano senza sosta le ricerche da parte dei soccorritori delle persone ancora disperse.
Una tempesta che sembra non volersi arrestare. Un bilancio delle vittime sempre in aumento. I soccorritori che scavano nel fango per recuperare le persone ancora disperse.
E’ questa la situazione che si presenta nelle Filippine, precisamente sull’isola di Mindanao, nella parte meridionale dell’arcipelago. Tra le zone più colpite dalla tempesta tropicale vi sono la provincia di Maguindanao e la città di Cotabato, nella regione autonoma di Bangsamoro.
Secondo l’agenzia nazionale di gestione dei disastri, le forti inondazioni si potrebbero spostare verso la parte settentrionale dell’isola, colpendo la capitale di Manila. Da giovedì scorso il forte tifone ha preso come bersaglio la Repubblica delle Filippine; nel fine settimana, tra sabato e domenica, pioggia e vento hanno provocato vittime e disagi, compresa l’interruzione dell’energia elettrica.
Nonostante il numero delle persone decedute continui a salire, da 48 a 98, continuano senza sosta le ricerche da parte dei soccorritori. Le inondazioni e il vento sono risultati più violenti del previsto.
Si continua a cercare le persone disperse ovunque, anche sotto il fango, nelle zone in cui il terreno risulta essere franato. Il tifone ha provocato l’innalzamento dell’acqua, pertanto, la squadra dei soccorritori si sono mobilitati anche con i gommoni per il recupero di chi è rimasto bloccato nelle proprie abitazioni.
Molti abitanti dell’isola per proteggersi si sono dovuti rifugiare sopra i tetti delle loro dimore; al momento le autorità locali hanno disposto la chiusura delle strutture scolastiche, la soppressione della partenza dei traghetti e l’evacuazione di una buona parte delle case.
Nella Repubblica delle Filippine, in questo periodo dell’anno, pare essere piuttosto frequente la presenza di tempeste tropicali. Nalgae, però, si è presentata più violenta rispetto al previsto, provocando vento, forti precipitazioni, disagi e un numero di vittime in crescita.
“Ci eravamo preparati ma purtroppo le piogge sono state più abbondanti di quanto preventivato”.
Queste le parole dichiarate dal ministro degli interni della regione autonoma di Bangsamoro, Naguib Sinarimbo.
Solitamente, le Filippine, sono colpite da circa una ventina di tifoni l’anno, togliendo la vita sia ad animali che persone, distruggendo infrastrutture e abitazioni private. Secondo gli esperti, ancora una volta il cambiamento climatico è causa di tutti questi fenomeni insoliti.
Il surriscaldamento globale sta provocando precipitazioni sempre più violente.
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