Il giovane di Torreglia, accusato di aver ucciso Giulia Cecchettin, oggi compie 22 anni. Attualmente detenuto nel carcere di Montorio Veronese, Filippo Turetta è uscito dall’isolamento.
Stando a chi lo ha visto in carcere, il 22enne di Torreglia fa fatica a sostenere lo sguardo degli altri detenuti e si vergogna molto. Al momento è in compagnia di un altro adulto.
Filippo Turetta non è più in isolamento. Il 22enne di Torreglia, accusato di aver ucciso la sua ex fidanzata – Giulia Cecchettin – è attualmente detenuto nell’infermeria del carcere di Montorio Veronese. In quell’ala ci sono un’altra ventina di detenuti, mentre Turetta condivide la cella con un adulto. Il rischio che compia atti autolesionistici, che nelle prime settimane di detenzione era considerato molto alto, è sceso e quindi non sono più necessarie la sorveglianza né l’isolamento.
Come riferisce Open, Turetta è molto riservato e, chi lo ha incontrato in carcere, riferisce che il 22enne di Torreglia fa fatica a sostenere lo sguardo degli altri detenuti e si vergogna molto. Oggi, che compie 22 anni, non riceverà un trattamento particolare, perché la “la popolazione carceraria non avrebbe acconsentito ad agevolazioni di favore rispetto ad altri”. Nell’ala del carcere in cui si trova può guardare la tv, leggere e giocare alla playstation. C’è infatti una consolle per i videogiochi, da condividere con gli altri detenuti.
È plausibile che oggi tornino a fargli visita i genitori, dopo l’incontro avvenuto il 3 dicembre scorso. Intanto a Torreglia, cittadina natale di Turetta e dove vivono ancora il padre Nicola, la madre Elisabetta Martini e il fratello, sono tanti i concittadini che si rifiutano di sentir parlare del 22enne accusato del delitto di Giulia Cecchettin. Open ha raccolto la voce di uno dei tanti: “Non mi importa che sia il suo compleanno, come non importerà nessuna altra notizia sul suo conto. Non voglio neanche ricordare di averlo conosciuto”.
Intanto, nelle scorse ore, l’auto di Filippo Turetta è arrivata in Italia. Dopo l’arresto in Germania, il 19 novembre scorso, la Fiat Grande Punto era rimasta in mano alla polizia tedesca, in attesa delle varie autorizzazioni del caso. Nella vettura sono stati trovati un coltello, con una lama di 12 centimetri (presumibilmente l’arma del delitto), un telefono cellulare e i guanti di Turetta. Saranno i Ris di Parma a occuparsi degli accertamenti irripetibili, per cercare tracce biologiche della vittima e dello stesso Filippo, e rimettere insieme gli ultimi tasselli di quella drammatica notte, quando la giovane studentessa di Vigonovo venne uccisa e poi gettata in un canalone.
Giulia e Filippo si erano lasciati lo scorso mese di agosto, quando la ragazza – ormai stanca delle manie di controllo di Filippo e della sua ossessionante gelosia – aveva deciso di troncare la relazione. Giulia però non aveva del tutto chiuso i rapporti con lui, perché temeva che il ragazzo potesse farsi del male. Più volte infatti le aveva scritto che senza di lei si sarebbe ucciso.
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