Finanziamento corrida: dal Parlamento europeo arriva il primo no formale per vietare in sede comunitaria di destinare fondi a questa a dir poco controversa forma di spettacolo della Spagna, attraverso un emendamento al testo da destinare alla Commissione Agricoltura in cui si chiede di non finanziare più gli allevatori di tori da combattimento. Si tratta di una vittoria importante, ancorché non definitiva al momento, per mettere fine alla crudeltà dei tori maltrattati e uccisi nelle arene iberiche, che almeno non avrebbero più il placet indiretto dei finanziamenti europei. Grande gioia alla notizia è stata manifestata dai gruppi animalisti che da tempo si battono contro la corrida, tra cui Animalisti Italiani Onlus e LEAL Lega Antivivisezionista.
Negli ultimi mesi, grazie anche all’ausilio dei mezzi di comunicazione digitali, si è intensificata la protesta contro corrida, becerrada e altre forme di spettacolo tradizionali della Spagna con i bovini che oggi sono viste con sempre meno favore, spaccando in due la stessa opinione pubblica iberica. È ancora presto per cantare vittoria, ma al momento la certezza è che il Parlamento Europeo ha approvato un emendamento al testo in cui si chiede alla Commissione Agricoltura di eliminare i fondi destinati agli allevatori di tori da combattimento dalla PAC, ovvero la politica agricola comune dell’Unione Europea: ‘Si ribadisce che gli stanziamenti a titolo della PAC non dovrebbero essere utilizzati per sostenere la riproduzione o l’allevamento di tori impiegati in combattimenti letali, e si esorta la Commissione a presentare senza ulteriore indugio le modifiche legislative necessarie per dare attuazione a tale richiesta, già formulata nel quadro del bilancio generale dell’Unione europea per l’esercizio 2016‘, recita la mozione approvata e inviata in Commissione Agricoltura.
Si tratta di un passaggio legislativo determinante, poiché la Commissione dovrà necessariamente tenere conto della volontà del Parlamento, ed aumentano quindi la possibilità di modificare la legge una volta per tutte. Al momento resta complicato bloccare l’erogazione del finanziamento a causa di una nota al Bilancio introdotta dal Consiglio Europeo che prova ad impedire il blocco dei fondi attraverso emendamenti parlamentari: l’unica via, più tortuosa, resta la modifica della legge, che adesso è più probabile dopo la ricezione in Commissione dell’emendamento, avvenuto con 416 voti a favore, 221 contrari e 50 astenuti. La battaglia animalista intanto prosegue, e qui potete trovare la raccolta firme per la petizione europea depositata da LEAL al Parlamento Europeo.