Alcuni lavoratori potrebbero riuscire ad andare in pensione cinque anni prima del previsto. Vediamo quali sono i requisiti.
La pensione tanto agognata potrebbe essere più vicina mettendo in atto uno stratagemma che non tutti conoscono.
In pensione prima: come fare?
La pensione in anticipo sarebbe il sogno di molti lavoratori ma non sempre è possibile. Il 2023, intanto, si prospetta, per il momento, abbastanza positivo per le pensioni che hanno iniziato a ricevere dei discreti aumenti, a seguito degli adeguamenti al caro vita e alla diminuzione dell’aspettativa di vita.
Alcuni lavoratori che rispettano alcuni requisiti, potranno andare in pensione cinque anni prima. Ciò è possibile con quella che viene chiamata rendita integrativa anticipata, nota anche come RITA, che permette l’erogazione anticipata di una quota della pensione.
I requisiti richiesti
A potervi accedere sono i lavoratori sia dipendenti pubblici che privati. Uno dei requisiti, però, è quello che abbiano fatto adesione ad una forma previdenziale che è considerata complementare. Tale contribuzione deve essere stata definita per minimo 5 anni. Ciò permette di elaborare anche forme ulteriori di contribuzione.
La pensione potrà essere anticipata di 5 anni rispetto al raggiungimento della vecchiaia. Il regime pensionistico, infatti, prevede 62 anni, in qualche caso anche 57 anni, a meno che siano stati versati almeno 20 anni di contributi.
Per il RITA è necessario aver smesso di lavorare e non lavorare di nuovo fino al raggiungimento dell’età pensionabile. Per andare in pensione è necessario farne richiesta. In particolare, chi non lavora da due anni, potrebbe accedere alla pensione 10 anni prima, ovvero a 57 anni.
Ma converrebbe davvero accedere alla pensione anticipata attraverso il metodo della rendita integrativa anticipata? Si tratta di una misura a cui possono accedere, come abbiamo detto, i lavoratori che hanno perso l’impiego indipendentemente dalla propria volontà. Esso rappresenta, dunque, una sorta di periodo sospeso tra la disoccupazione e la pensione effettiva. La libertà è piuttosto ampia. A poter richiedere la rendita integrativa anticipata è chi ha perso il lavoro sia per dimissioni volontarie che per chi è stato licenziato.
L’importo dei cedolini della pensione dipenderanno dall’adesione del lavoratore ad un sistema pensionistico complementare. Tale importo potrebbe essere percepito in una volta sola oppure a rate. Si può fare richiesta anche solo di una parte e l’altra verrà erogata sotto forma di pensione integrativa. La cosa positiva è che, tale trattamento, potrebbe essere revocato sempre.
E’ necessario, però, che non vengano commessi alcuni errori, anche gravi. A non commetterli, ci aiuta il Fisco. Quest’ultimo, infatti, ci ricorda che avere delle somme a casa che superano un certo limite, potrebbero portarci a pagare delle multe. Inoltre, bisognerebbe fare attenzione anche all’invio delle cartelle esattoriali che possono essere consegnate in un particolare lasso di tempo, quest’anno più flessibile.