In Finlandia, con il governo della premier Sanna Marin, è stata introdotta una nuova legge sul congedo parentale. I genitori avranno diritto a 160 giorni a testa di congedo e non solo.
La nuova legge finlandese prevede dunque ben 160 giorni a genitore di assenza retribuita, per prendersi cura dei propri figli neonati. Ma non solo, infatti è stata concessa la possibilità di trasferirne 63 al partner o a coloro che si prenderanno cura dei bambini.
Una legge innovativa che va realmente ad avvantaggiare i neo genitori, conciliando maggiormente la vita lavorativa con quella familiare.
La Finlandia, sotto la guida della premier Sanna Marin, ha istituito una nuova legge sul congedo parentale. Infatti ai neo genitori sarà permesso di avere 160 giorni di assenza retribuita. Inoltre sarà possibile anche il trasferimento di ben 63 giorni all’altro genitore oppure a coloro che si prenderanno cura dei bambini.
Inoltre per le donne in gravidanza, sarà possibile prendere anche 40 giorni di indennità prima che inizi il pagamento del congedo.
Questo sarà valido per i bambini che sono nati a partire da questo 4 settembre. Mentre nel caso delle adozioni, la norma varrà per quelle avvenute a partire dal 31 luglio 2022.
La legge è stata istituita con l’intento di permettere una più adeguata conciliazione tra vita familiare e lavorativa. Inoltre permette una maggiore uguaglianza tra i due partner. In modo che il lavoro che necessita un neonato non ricada unicamente su uno dei due.
Ed infine incentiva anche l’uguaglianza tra i diversi modelli di famiglia. Infatti all’interno del testo della legge non viene mai citato il genere sessuale dei genitori.
Il settore pubblico finlandese ha già acquisito le misure necessarie per adattarsi a questa nuova norma. Mentre in quello privato ancora molte aziende devono plasmarsi alle nuove regole.
Anche in Italia il 13 agosto 2022 sono entrate in vigore nuove norme rispetto al congedo parentale. Queste prevedevano una modifica del decreto legislativo 105 del 30 giugno 2022.
Va specificato però che le nuove norme introdotte nel nostro paese appaiono molto meno inclusive ed innovative.
Infatti secondo la legge, la madre in Italia ha diritto ad un periodo di 5 mesi di congedo, mentre il padre ad un periodo di soli 10 giorni, che in caso di parto plurimo ne diventerebbero 20.
Entrambi i genitori hanno diritto a recepire il 100% della retribuzione ordinaria. Inoltre non è possibile trasferire parte del proprio periodo di congedo all’altro genitore.
In Italia dunque le norme oltre ad essere meno inclusive, in quanto si fa una netta differenziazione tra padre e madre, uomo e donna. Sono anche molto meno espansive rispetto alla Finlandia.
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