In merito alla vicenda Finmeccanica, sono stati eseguiti quattro arresti. In particolare l’inchiesta è quella relativa al Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti. Gli arresti sono stati portati avanti dalla Guardia di Finanza. Ai domiciliari sono finiti Lorenzo Borgogni, ex direttore delle relazioni esterne di Finmeccanica, Stefano Carlini, ex direttore della Selex, Vincenzo Angeloni e Luigi Malavisi, due imprenditori di Roma. In particolare gli arresti sono stati effettuati in seguito alle indagini sulle procedure per l’affidamento e la realizzazione del sistema Sistri. Questa stessa inchiesta portò ai domiciliari l’ex sottosegretario Carlo Malinconico per il caso Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti. Per la vicenda Malinconico è stato completamente prosciolto dalle accuse. Dopo la vicenda il suo avvocato Paola Balducci, ha così commentato: “Un primo significativo stop all’ iniziativa della magistratura napoletana era arrivato con la revoca, su richiesta del p.m. Dott. Ielo, della misura cautelare dopo poco più di due settimane. Ora per il mio assistito giunge il decreto che esclude la sussistenza di qualsiasi profilo di responsabilità penale e chiude definitivamente la vicenda. Questa conclusione è un successo che ci riempie di gioia e ripaga, pur dopo molte amarezze, la convinta fiducia del Prof. Malinconico nella giustizia”.
Inoltre è stata portata avanti una perquisizione nell’abitazione di Pier Francesco Guarguaglini, ex presidente di Finmeccanica fino al mese di dicembre del 2011. 28 conti correnti e due cassette di sicurezza sono stati sottoposti a sequestro preventivo. Si tratta di materiali che sono riconducibili a varie persone coinvolte nell’inchiesta.
L’indagine
Secondo gli inquirenti sono stati creati alcuni fondi neri, che, per le ipotesi accusatorie del gip, servivano al pagamento di tangenti. Il tutto sarebbe stato effettuato attraverso un sistema di fatturazioni false avvenute tra alcune società affidatarie e la Selex Service Management. Nell’indagine si parla anche di aperture di conti correnti in Svizzera e di creazione di società estere in paradisi fiscali. Angeloni, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, si sarebbe occupato delle somme di denaro in questione, per spostarle in seguito ai vertici del gruppo. Inoltre l’imprenditore avrebbe ricevuto anche altre somme provenienti da false fatturazioni.
Il Sistri
Il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti è nato nel 2009, voluto dal Ministero dell’Ambiente. L’obiettivo era quello di creare un’informatizzazione della filiera dei rifiuti speciali, in modo da semplificare le procedure e ridurre i costi delle imprese. In generale è stato stimato che per l’appalto Sistri servono 400 milioni di euro. Anche se il nuovo metodo non è mai entrato in funzione, alcune imprese hanno già incassato una parte delle somme previste. Ma la Procura ha spiegato più volte che sul progetto non è stato detto nulla per diversi anni, perché era stato posto il segreto di Stato. Inizialmente l’obiettivo del Sistri era anche quello di contribuire alla risoluzione dell’emergenza rifiuti in Campania. Tuttavia ha consentito ad alcuni di arricchirsi illecitamente. Soprattutto l’occasione è stata favorevole in questo senso ad alcuni esponenti del settore pubblico, che avevano il compito proprio di gestire la situazione, per mettere fine all’emergenza.
I protagonisti della vicenda giudiziaria
La vicenda giudiziaria del Sistri ha subito una svolta nell’aprile del 2013, quando sono stati emessi 22 provvedimenti di custodia cautelare, di cui 3 in carcere e 19 ai domiciliari. In quell’occasione furono coinvolti alcuni imprenditori, come Maurizio Stornelli, Francesco Paolo De Martino e Sabatino Stornelli (quest’ultimo ex amministratore delegato di Selex).