Si può diventare finti professori con il solo scopo di accumulare punti su punti per salire nelle graduatorie? Assolutamente no, ma è successo.
Il raggiro è stato scoperto dalle Forze dell’Ordine e la bufera è scoppiata. Vediamo insieme cosa hanno scoperto i Carabinieri.
Erano stati assunti, almeno così sembrava. Ma in realtà era stato fatto tutto per finta e serviva solo per far accumulare punteggio per salire in graduatoria. Uno stratagemma pensato ad hoc e questi “finti professori”, così facendo, salivano in graduatoria a discapito di altri loro colleghi che, invece, continuavano la classica trafila.
Un raggiro scoperto a Salerno e i docenti coinvolti sono 1503. Una truffa vera e propria che è stata portata alla luce dalla Procura di Nocera Inferiore che sta conducendo le indagini. Truffa ma anche guadagno illecito per chi aveva architettato il tutto, tanto che il Gip ha disposto il sequestro preventivo e la confisca di ben 2 milioni di euro. Soldi che erano a carico di 8 titolari di scuole private e, anche, di un consulente del lavoro.
Le indagini condotte dai Carabinieri hanno portato ad indagare queste persone che sono accusate, fra l’altro, anche di abuso d’ufficio, falso, associazione per delinquere e “indebita compensazione di crediti inesistenti”.
Come è nata l’indagine? Una relazione ispettiva fatta dall’Inps di Nocera Inferiore ha fatto emergere sproporzioni fra le esigenze reali che avevano le scuole paritarie rispetto ai docenti che erano stati assunti dopo un bando di aggiornamento, proprio per le graduatorie di terza fascia.
Dalle indagini è emerso che, fra il mese di gennaio del 2012 e quello di ottobre 2017, il consulente del lavoro che era stato incaricato di “piazzare” questi docenti nelle compiacenti scuole paritarie, ha fatto nascere dei fittizi contratti di lavoro per ben 1503 docenti.
Ma c’è di più: i docenti, una volta assunti “per finta”, hanno anche dichiarato, nella domanda di aggiornamento alla terza fascia, di aver effettivamente prestato servizio nelle scuole paritarie, poi risultate nell’occhio dell’indagine.
Il titolo che questi docenti avevano dichiarato sarebbe servito loro proprio ai fini della graduatoria stessa e sarebbe risultato determinante per far sì che potessero passare avanti ad altri docenti già presenti in terza fascia ed esser, poi, assunti nelle scuole statali.
In pratica, si erano avvalsi di un servizio da insegnanti in una scuola che non avevano mai svolto, pur di scavalcare i loro colleghi in graduatoria ed avere maggior punteggio e servizio rispetto a loro che stavano rispettando regolarmente la trafila burocratica “di attesa chiamata” da parte delle scuole statali.
Tutto questo, non ha fatto altri che arricchire illecitamente le persone che sono state indagate, poi, dai Carabinieri. Le indagini sono ancora in corso per capire se ci sono altre persone indagate e se il numero effettivo dei docenti “furbi” sia questo o se ve ne siano anche degli altri. L’attenzione è rivolta, in particolare, agli indagati affinchè diano quante più informazioni per ricostruire i fatti.
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