Fiorella Mannoia durissima in un post su Facebook contro l’emendamento che aumenta la reversibilità per i parenti dei parlamentari del 20%. “Tanto vivete in un universo parallelo da non rendervi conto neanche di quello che dite, avete perso il contatto con la realtà“, scrive la cantante che poi si rivolge all’autrice dell’emendamento, Daniela Gasparini, del Partito Democratico, citata dal Fatto Quotidiano.it. “Signora lei è senza rispetto, in un Paese normale per queste parole chiederebbero le dimissioni, ma non si preoccupi, non accadrà“, continua Mannoia che chiude con una nota polemica. “Magari i congiunti dei comuni mortali potranno venire a fare le “sguattere” i “giardinieri”…. a casa sua“.
Il riferimento è alla proposta di emendamento della proposta di legge di Matteo Richetti, sempre del PD, per l’abolizione dei vitalizi dei parlamentari, ossia il ricalcolo delle pensioni, da erogare solo dopo i 65 anni di età e con almeno una legislatura completa di 5 anni, col metodo contributivo. La proposta prevede di estendere ai parlamentari il sistema previdenziale contributivo vigente per i dipendenti pubblici, compresi gli ex parlamentari.
La norma è piaciuta anche al M5S che sulla proposta Richetti si è trovato d’accordo col PD. A scatenare l’irritazione della Mannoia e di tanti utenti sul web è stato l’inserimento dell’emendamento a firma di Gasparini che prevede un aumento del 20% sulla reversibilità per i parenti dei parlamentari.
“L’autrice dell’emendamento, manco a dirlo, difende l’eccezione come una misura di “equità”. “Ho pensato che era sacrosanto – dice la Gasparini al fattoquotidiano.it – mettere fine a trattamenti insostenibili attraverso il ricalcolo contributivo dell’importo pensionistico ma anche che non fosse giusto che i congiunti di un parlamentare, che magari non hanno altro reddito, finissero a fare la sguattera o il giardiniere. Ecco perché ho pensato a un riconteggio aumentato del 20%. È una misura pensata su situazioni personali a volte gravose: c’è la vedova, l’anziano, il figlio disabile etc...”, cita la cantante dall’articolo del Fatto Quotidiano.
Il motivo vero, spiega ancora la deputata al giornale, è che con la legge Richetti “gli onorevoli che prendevano 2.200 euro di vitalizio, ora diventeranno 700/800 al momento della maturazione” e che non conoscendo gli effetti del ricalcolo “si stima un taglio del 50% cui, in caso di reversibilità, se ne aggiunge un altro del 40%. Insomma, rimane ben poco per le famiglie dei parlamentari che hanno dedicato magari anni a lavorare per questo Paese“.
Per la deputata la norma è il primo passo contro un’ingiustizia che “non è una prerogativa dei parlamentari, ci sono altre categorie che hanno trattamenti di favore, a partire dai giornalisti. Le dirò di più: questa misura è un atto coraggioso che anticipa quello che auspico un domani per tutti”.
La giustificazione però non è bastata a Mannoia che ha rincarato la dose nei commenti. “Comunque, a me non interessa quanto guadagnano i parlamentari, mi da fastidio l’arroganza e la mancanza di sensibilità verso chi non ha questi privilegi, mi da fastidio che vivano in un universo parallelo con sprezzo di chi ha bisogno“, scrive, aggiungendo che la madre, “dopo aver lavorato una vita con la reversibilità di mio padre prendeva 600 euro al mese. E ha fatto del bene pure lei, come ha potuto, non meno della signora Fanfani!“.