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Ve la immaginate una televisione senza Fiorello? Eppure: lo showman annuncia che direbbe addio alla tv se fosse single, perché stufo delle continue polemiche: “Magari quelli che mi chiedono di tornare in tv sono poi gli stessi pronti a massacrarmi: e i costi, e i guadagni, e la crisi… Ma le cose belle costano, e ci si dimentica che se la Rai spende 10 ne incassa il doppio“. Come spiega lo stesso Fiorello in una intervista esclusiva con il settimanale “Oggi”, in edicola mercoledì, l’abbandono alla tv è escluso: “Mia moglie Susanna e la mia famiglia non vogliono. Sostengono: è un peccato, uno spreco. Quindi continuerò“. Tiriamo quindi un sospiro di sollievo, sperando però che il celebre conduttore/showman non realizzi il suo sogno, quello di un ‘too early show’ in onda alle sette di mattina.
“Se fossi single, avrei già smesso di fare questo mestiere. Dipendesse da me, potrei garantire che non mi vedrete più in tv in quel genere di spettacolone, il varietà ad alto budget in prima serata. Sto bene come sto, con la mia EdicolaFiore, i post su Youtube, la radio, magari il tour… Avrei già smesso, ma mia moglie Susanna e la mia famiglia non vogliono. Sostengono: è un peccato, uno spreco. Quindi continuerò. Anche se il mio sogno è fare un programma alle 7 del mattino, come in America. Un grande show all’alba o giù di lì con canzoni, gag, monologhi“.
Così Fiorello parla del suo possibile addio alla tv in un’intervista al settimanale Oggi in edicola il 3 settembre, di cui sono stati rivelati ampi stralci: ad aver stufato il conduttore non tanto la televisione in sé, quanto le polemiche: “Dicono che non sopporto le critiche, che sono permaloso. Ma non è così. Io accetto tutto, fatemi pure le pulci, ma non riesco a fregarmene degli insulti gratuiti, livorosi, e anonimi. Magari quelli che mi chiedono di tornare in tv sono poi gli stessi pronti a massacrarmi: e i costi, e i guadagni, e la crisi… Ma le cose belle costano, e ci si dimentica che se la Rai spende 10 ne incassa il doppio. Ci sono meccanismi perversi. Giornalisti che vanno a caccia di commenti negativi sui social, ne trovano tre e ci montano una polemica. Poi io con chi posso prendermela? Con Dearjack90 o Campanellino93? Dove abita, chi è Sophialoren81?“.
Tra le recenti polemiche – se si dimenticano quelle sull’incidente stradale che lo ha visto coinvolto – quelle sulla Sla e l’Ice Bucket Challenge, cui Fiorello ha sfidato il premier Matteo Renzi: “L’altro giorno – continua – ho provato a mettermi dall’altra parte, da quella di chi insulta, e ho postato un video oggettivamente pieno di volgarità contro chi critica la doccia gelata pro-ricerca sulla Sla. Tra parentesi: ma cosa c’è che non va nell’Ice Bucket Challenge? Qualunque iniziativa che riesca a portare anche solo un euro in più andrebbe incoraggiata, altro che censurata! Comunque, ho usato parolacce, come i troll sui social, l’ho fatto apposta, ma con ironia, e ovviamente non sono stato capito. Fiorello scatenato, eccetera. Insomma, questo mondo così com’è non mi va più. Non ci sto a diventare solo un bersaglio. Tutti contro tutti, “devi morire”… È lecito dire che un pochettino passa la voglia?“.
E dopo Fabio Fazio, che vorrebbe riportare in tv Rischiatutto come omaggio a Mike Bongiorno, anche Fiorello non dimentica la sua ex spalla in celebri spot per una compagnia telefonica: “La tv dovrebbe istituire un appuntamento annuale, un premio, un Mike Bongiorno Day, per ricordare uno dei padri fondatori della televisione italiana. Mike – sostiene Fiorello – ha praticamente inventato la televisione in Italia. Ha fatto il primo quiz, è stato il primo a intuire la forza degli sponsor, il primo a passare alla tv commerciale, il primo in tutto. Come lui, ci sono stati al massimo quattro, cinque personaggi“.
Tra questi, lo showman pensa a “Corrado, a Enzo Tortora, Raimondo Vianello, Pippo Baudo. Fabio Fazio vuole rifare il Rischiatutto? È una bellissima idea. Purché sia un quiz vero, di quelli di una volta, con i concorrenti superpreparati, gli unici che piacevano a Mike. Lui non capiva questa faccenda di scegliere fra tre opzioni. Diceva: “O la sai o non la sai. Ci vuole una domanda secca e una risposta secca. E la risposta giusta è quella che io ho scritto lì“.