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Fiorello omaggia Maurizio Costanzo dedicandogli la puntata di Viva Rai 2

Fiorello, nella sua puntata di oggi di Viva Rai 2, ha voluto omaggiare Maurizio Costanzo, dedicandogli tutta la puntata. Come sempre, lo ha fatto a modo suo, cercando di ridere, di scherzare, di sdrammatizzare. Ma alla fine ha ceduto. Lo abbiamo visto sabato nella camera ardente consolare Maria De Filippi e suo figlio Gabriele: anche lì cercava di tanto in tanto di sorridere, forse per dare forza a loro. Ma oggi è stato diverso: siamo tutti inermi e disarmati davanti alla vita che scorre.

Fiorello – Nanopress.it

Fiorello e Maurizio Costanzo si conoscevano da più di trent’anni. Hanno lavorato insieme negli anni ’90 a Buona Domenica, hanno dimostrato quanto ci si possa divertire anche davanti alla telecamera senza strafare, sono stati capaci di far divertire generazioni intere. Il merito di Fiorello forse è stato anche saper tirare fuori da Costanzo il suo lato più ironico, che non era affatto nascosto, ma che quando era insieme a lui sembrava crescere esponenzialmente. Oggi, a tre giorni dalla sua morte, il conduttore ha voluto aprire la sua puntata di Viva Rai 2 omaggiando il suo amico e collega e ricordando i momenti trascorsi insieme. Del resto, non sarebbe potuto non essere così.

La carriera di Maurizio Costanzo e la collaborazione con Fiorello

Di personaggi dello spettacolo che hanno voluto omaggiare a modo loro Maurizio Costanzo ce ne sono stati tantissimi in questi giorni. Non sarebbe potuto essere altrimenti, lo sappiamo tutti. Ognuno di noi custodisce dentro di sé almeno un ricordo legato al giornalista, conduttore, scrittore e chi più ne ha più ne metta. Sì, perché catalogare Maurizio Costanzo, incanalarlo in una sola definizione, relegarlo a un ruolo specifico sarebbe quasi offensivo: ha fatto troppo per la televisione, per il giornalismo, per il cinema e per la musica italiana.

Vogliamo provare a menzionare qualche sua esperienza? Facciamolo pure, ma attenzione: quello che vi stiamo per dire non è neanche l’1% di quello che Costanzo è stato capace di fare, quindi leggete queste parole tenendo sempre bene a mente questo. Nel mare magnum di apporti che ha dato al mondo dello spettacolo italiano, ricordiamo la scrittura del testo di Se telefonando di Mina – che tutti in questi giorni stanno riportando, per omaggiarlo adeguatamente – contribuito alla sceneggiatura di Una giornata particolare di Ettore Scola, diretto La Domenica del Corriere (da cui poi sono emersi talenti veri del giornalismo italiano), fondato il quotidiano L’Occhio – che fu forse uno dei primi in Italia a saper avere quel piglio internazionale, in stile Sun, e che durò troppo poco – gestito teatri e rassegne culturali, fatto il testimonial per le camicie Dino Erre Collofit, diretto la collana Giallo Mondadori, tenuto una rubrica settimanale su Tv Sorrisi e Canzoni, condotto trasmissioni di successo come Buona Domenica, il Maurizio Costanzo Show e ci fermiamo qui.

Anzi, no, torniamo su quest’ultimo punto per capire anche come ha rivoluzionato la tv italiana Maurizio Costanzo. Perché sì, lo ha fatto eccome, anche se non tutti lo sanno, perché siamo sempre stati abituati a vederci servite su un piatto d’argento tutte le novità legate al piccolo schermo e ormai nel 2023 siamo talmente abituati a vedere ogni giorno qualcosa di “non-ordinario”, che quasi non ricordiamo più cosa sia ordinario e cosa no. Ma sia chiaro: essere non-ordinari non significa essere straordinari. Maurizio Costanzo lo è stato, quello che vediamo oggi quotidianamente in tv non lo è. Punto.

Dicevamo, nel 1984 – quando era fidanzato con Simona Izzo – fu proprio lui a importare in Italia il genere della sitcom. Avete presente quello in cui poi si sono collocati Finalmente Soli, Camera Cafè, ma anche il più celebre Casa Vianello? Sì, lo ha lanciato Costanzo, con Orazio (che tra l’altro vinse anche un Telegatto come migliore sceneggiatura originale dell’anno).

Ma andiamo avanti, perché nel 2000 il presentatore e giornalista (e non solo, abbreviamo solo per comodità), fondò la Maurizio Costanzo Comunicazione, insieme ad Alessandro Benetton. “Non c’è nulla di speciale in questo”, penserà qualcuno. E invece no, perché la società voleva servirsi di un mezzo allora considerato inedito per comunicare l’immagine delle celebrità: internet. Considerando che parliamo di 23 anni fa, quando in pratica era tutto ancora analogico e di digitale non c’era praticamente nulla, possiamo affermare a gran voce che i due furono dei veri e propri pionieri del mondo del web.

Non fermiamoci a questo, però, perché quello che ha fatto Costanzo è stato molto di più di questo: ha in pratica importato dagli USA un modello di talk show che qui non esisteva. Ha portato su Mediaset – in tempi non sospetti, quando l’Italia era una Repubblica democratica fondata sull’omertà e nessuno osava parlare di alcuni argomenti – i temi dell’omosessualità, della transessualità, della pornografia. Fu lui a lanciare Vladimir Luxuria, Platinette: tutti personaggi che all’epoca – parliamo della fine degli anni ’90 – pochi conduttori invitavano in tv. Ma lui se ne fregò altamente di quello che gli altri avrebbero pensato e seguì, come sempre, la sua strada, fatta di uguaglianza, giustizia, inclusione. 

Come ha affermato il critico Gian Paolo Caprettini, Costanzo era il “pontefice dell’interruzione”, perché lasciava sempre parlare a ruota libera i suoi ospiti, ma sapeva quando era il momento di intervenire.

I suoi “consigli per gli acquisti”, il suo “state boni”, alla romana, usato per placare le risse in diretta (in cui oggi i conduttori e le conduttrici invece sguazzano quasi compiaciuti/e). il “sipario” del Parioli di Roma che solo pochi mesi fa è calato per l’ultima volta, resteranno sempre alcuni dei segni di riconoscimento di un uomo che ha preso la tv italiana – segregata in un angolino di finto buonsenso, falso pietismo e facciate buoniste dietro cui si nascondevano veri mostri – e ne ha fatto molto di più: l’ha resa vera, reale, alla portata di tutti (dove per tutti si intende davvero tutti, nel senso letterale del termine). 

Oggi che Maurizio Costanzo è morto tutti lo rimpiangono. Forse tutti, sotto sotto, vorremmo solo tornare negli anni ’90, oppure al massimo ai primissimi anni del 2000, quando c’era lui a illuminare la domenica, insieme al suo cast – che all’epoca era composto da personaggi fissi, come Paola Barale, Luca Laurenti, Massimo Lopez, Claudio Lippi più ospiti ricorrenti e non – e, soprattutto, quando la tv era pulita ed era un mezzo per divertirsi e divertire, senza dover pensare all’audience e allo share.

Fiorello e Maurizio Costanzo – Nanopress.it

Tra questi, vi è Fiorello, che ha lavorato tra l’altro con lui fianco a fianco a Buona Domenica prima dell’arrivo dei succitati artisti e che ha voluto aprire la sua puntata di Viva Rai 2 proprio con un omaggio al suo amico.

Fiorello gli dedica tutta la puntata di Viva Rai 2

“Ciao Maurizio, sai che sono tre giorni che penso a cosa dire di te, senza essere banale, ridondante o non so. Sono tre giorni che parlano di te, stanno dicendo delle cose meravigliose su di te, sul grande uomo che eri, di come hai rivoluzionato la televisione e di come hai cambiato la vita a tante persone che fanno questo mestiere, me per primo. Volevo quindi anche essere divertente, perché so quanto ti piaceva ridere”: con queste parole Fiorello ha aperto la sua puntata di oggi di Viva Rai 2, interamente dedicata a Maurizio Costanzo.

E in effetti proprio nelle ultime ore stanno girando sul web diversi video che ritraggono proprio loro due insieme. Erano i tempi di Buona Domenica – quindi erano gli anni ’90 – e Fiorello riuscì a convincere Costanzo a cantare Bombastic di Shaggy (che in quel periodo spopolava nel Belpaese) e poi a ballare subito dopo. Maurizio, con la solta verve, il solito umorismo e la solita ironia che lo ha sempre contraddistinto, si è prestato al gioco con il sorriso. Lui, un grande della televisione, un uomo così potente che canta “Mr. Lover lover” in diretta tv nazionale, davanti a milioni di spettatori. Chi lo avrebbe fatto al posto suo, nella sua posizione? Forse nessuno, ma lui era un “grande” nel vero senso della parola  e i veri grandi sono così: non hanno paura di mettersi in gioco, anche di ridicolizzarsi quando serve, perché nessuna nuvola può oscurare del tutto e per sempre la vera luce.

Il discorso di Fiorello infatti, non a caso, continua così: “Quante ne abbiamo fatte insieme. Abbiano fatto di tutto, abbiamo fatto The Blues Brothers, ti ho fatto ballare il cha cha cha, suonare il sassofono per finta. Ridevamo di cose che per altri non volevano dire niente, ma noi ridevamo di cose assurde”. Sì, perché il talento di Costanzo è anche sempre stato quello di ridere e di saperlo fare di gusto. C’è chi negli ultimi giorni ha detto che è riuscito sempre a preservare il suo lato bambino: forse è stato davvero così, oppure forse è riuscito nell’ardua impresa di saper preservare, anche da adulto, quella leggerezza che gli ha permesso di diventare chi è oggi senza troppo sforzo.

E ancora: “Ora sono qua per fare uno show, e oggi voglio fare la puntata più divertente di tutte, per te. Voglio omaggiarti cantando, ovviamente ‘Se telefonando’ che in questi giorni hanno cantato in mille modi. Però ti ricordi come ti dicevo? ‘Le cose come non le so fare io, non le sa fare nessuno’. La canterò accompagnato dal maestro Cremonesi alla chitarra, lo farò per te, per Maria, per i tuoi figli, Gabriele, Camilla, Saverio; per dirti ‘Grazie Signor Costanzo’. Ti ricordi che ti chiamavo così? E poi un giorno mi hai detto: ‘Mo hai rotto i co***oni con questo signor Costanzo, chiamami Maurizio’. Ciao Maurizio”. In effetti questo è quello che hanno sempre lamentato e al contempo amato tutti quelli che lo hanno conosciuto: Costanzo è sempre stato diretto, nel bene e nel male. Non ha mai avuto paura di dire quello che pensava, esattamente come lo pensava.

Di recente è andata in onda una puntata di Non è la Rai, in cui a intervistarlo fu Ambra Angiolini. Alla fine dell’intervista la allora showgirl – che era minorenne, quindi era giovanissima davvero – si disse sollevata perché era preoccupatissima per quella intervista. E allora Maurizio non ebbe alcuna remora e le disse che dicendo quelle parole sembrava falsa. Bè, nessuno può sapere se lo era oppure no, ma il punto non è questo. Il punto è che al suo posto chiunque altro, in una trasmissione di punta come quella, sarebbe stato zitto. Ma lui no, lui voleva parlare e forse anche questo lo ha reso così amato.

Tornando a Fiorello, alla fine “Se telefonando” l’ha cantata, ma non è riuscito a trattenere la commozione nel farlo. Dopo la fine della canzone, insieme al suo cast, ha intonato la sigla del Maurizio Costanzo Show. Poi ha cercato di proseguire come se nulla fosse accaduto, cercando dentro di lui il solito entusiasmo di sempre. Ha cercato di farlo sì, ma poi è tornato spesso nel corso della puntata sull’argomento, ricordando alcuni momenti trascorsi con Maurizio e alcune parole che negli anni gli ha detto.

Ma come avrebbe potuto non farlo? Ricordiamoci sempre che gli artisti sono in primis persone. Forse lo dimentichiamo, a furia di vederli in tv, così lontani da noi, così inarrivabili.

E allora che si conceda anche Fiorello qualche risata in meno, almeno oggi, nel giorno del funerale del suo “amico di sempre”. Domani sarà un altro giorno. Un altro giorno senza un pezzo della televisione italiana però.

Anna Gaia Cavallo

Mi chiamo Anna Gaia Cavallo, ho 30 anni, sono nata a Salerno e lì ho vissuto fino ai miei 18 anni. Poi il viaggio verso Siena per l'università, la laurea in economia e gestione d'impresa e poi il ritorno nella mia città natale. Qui, dopo un anno di lavoro nel settore economico, ho capito che non era questa la strada giusta per me e ho deciso di seguire quella che era sempre stata la mia più grande passione fin da piccola: la scrittura. A quel punto ho lasciato tutto quello che avevo costruito nei sei anni precedenti e ho intrapreso un altro percorso, quello che mi ha portato a diventare giornalista. Iscritta all'albo dei pubblicisti della Campania dal 2019, dopo aver attraversato diversi mondi, sono approdata sul pianeta Nanopress nel 2022 come editor e qui amo occuparmi di cronaca e attualità, ma quando mi capita di scrivere di musica raggiungo il massimo del piacere.

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