Un’enorme mole di informazioni bancarie è pronta ad affluire nell’anagrafe tributaria 2016. Entro il 31 marzo banche, poste e operatori finanziari devono comunicare all’Anagrafe dei rapporti finanziari tutti i movimenti bancari effettuati nel 2015. Tutti i dati saranno utilizzati dall’Agenzia delle Entrate per il contrasto all’evasione fiscale, con l’obiettivo di alzare la cifra già recuperata lo scorso anno, in modo che il governo possa usare i soldi degli evasori per la politica di tagli alle tasse.
L’operazione è già avviata: l’anagrafe tributaria esiste da tempo e ha già raccolto i dati dal 2011 al 2014, con scadenza a fine marzo per il versamento dei dati relativi al 2015: a partire dal prossimo anno scatta l’obbligo di consegnare le informazioni dell’anno precedente a metà febbraio.
I dati raccolti nell’anagrafe tributaria, in aggiunta alla denuncia dei redditi precompilata, la fatturazione elettronica e la futura dichiarazione dell’IVA precompilata, saranno le armi del Fisco nella lotta all’evasione.
Cosa viene dato da banche, poste e altri operatori all’Agenzia delle Entrate? Tutti i movimenti bancari dell’anno appena passato: conti correnti, carte di credito, conti titoli, prodotti finanziari e assicurazioni, tutti collegati al codice fiscale e all’Iban di riferimento. Non solo. Gli istituti devono comunicare i saldi di inizio e fine anno, oltre alle giacenze medie. Quest’ultima voce si è resa necessaria per evitare che i correntisti svuotassero i conti a fine anno a ridosso della consegna della documentazione, cercando così di nascondere la reale portata del conto.
C’è dell’altro. L’anagrafe tributaria raccoglierà anche le informazioni sulle operazioni che non riguardano direttamente il conto corrente come assegni versati per contanti, bonifici, cambi di valuta e tutto quello che, di norma, viene usato per nascondere e far girare il “nero”.
Anche chi possiede cassette di sicurezza sarà sotto osservazione: verrà indicato il nome del titolare delle cassette, il loro contenuto in oro e preziosi e quante operazioni sono state fatte nel corso dell’anno.
L’operazione è ormai avviata, ma il Garante della Privacy ha sollevato forti dubbi e “rilevanti criticità” per la sicurezza e la qualità dei dati, tanto da scrivere una nota ufficiale al direttore dell’Agenzia delle Entrare, Rossella Orlandi, e al ministro Pier Carlo Padoan. La lettera è stata recepita dalla stessa Commissione di Vigilanza sull’Anagrafe tributaria che ha rassicurato sul “presidio della sicurezza dei dati e la tutela della loro riservatezza”, come dichiarato dal presidente Gian Giacomo Portas all’Adnkronos.