L’annuncio della creazione di “corridoi sanitari sicuri” per i voli in e dagli Stati Uniti a Fiumicino è giunto da Aeroporti di Roma (ADR), che in collaborazione con Alitalia e Delta Air Lines ha applicato i protocolli “Covid Tested” già in uso nello scalo romano per i voli di collegamento con Milano. Previsti in via sperimentale come disciplinato in un’ordinanza dei Ministeri della Salute, dei Trasporti e degli Esteri, i voli tra i due capoluoghi sono infatti operativi già dal 16 settembre scorso. Grazie al sistema già rodato per i voli interni, quindi, i passeggeri che voleranno tra Fiumicino e diverse destinazioni Usa potranno fare a meno della quarantena.
Fiumicino è infatti l’unico aeroporto ad aver ottenuto il rating massimo in tema di protocolli sanitarianti Covid da Skytrax: il Terminal 3 è infatti dotato di un centro di testing rapido, i cui risultati sono disponibili in meno di 30 minuti.
Il protrarsi della crisi epidemica (già si parla di una terza ondata a gennaio) sta mettendo a dura prova il trasporto aereo e sono già “a rischio oltre 46 milioni di posti di lavoro», spiega il direttore generale della Iata, Alexandre de Juniac.
ADR quindi avrebbe cercato una soluzione istituendo ulteriori sistemi di controllo in partenza, come i test rapidi sperimentati proprio tra Fiumicino e Linate.
Questi nuovi protocolli di viaggio, che potrebbero permettere ai viaggiatori di “eludere” in modo sicuro la quarantena fiduciaria, potrebbero essere resi disponibili su tutte le tratte romane già a partire da dicembre.
I tamponi rapidi prima del volo, però, non solo gli unici sistemi di limitazione alla circolazione di soggetti infetti al vaglio. I passaporti sanitari digitali e l’obbligo di vaccinazione, quando questa sarà disponibile, sembrano essere le altre strade percorribili.
Secondo quanto sarebbe contenuto nelle linee guida Alitalia, per i viaggiatori con origine JFK di New York, Newark del New Jersey e Hartsfield-Jackson Atlanta della Georgia, sarà necessario essersi sottoposti ad un test molecolare o antigenico non più di 48 ore prima dell’imbarco, test che verrà ripetuto allo sbarco a Fiumicino, per poter evitare la quarantena.
Delta Air Lines, invece, tramite un comunicato stampa, annuncia un protocollo differente per certi aspetti: i passeggeri dovranno fare un test Polymerase Chain Reaction (PCR) non più di 72 ore prima della partenza, una volta giunti a destinazione poi dovranno risultare nuovamente negativi ai test rapidi effettuati nell’hub aeroportuale.
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