Flavio Briatore svela la sua ricetta per l’Italia. “Faccio il tifo per Renzusconi“, dice senza mezzi termini in una lunga intervista al Fatto Quotidiano. L’imprenditore non ha dubbi: quello di cui ha bisogno il paese è Silvio Berlusconi presidente con al suo fianco “Matteo, bravissimo ragazzo e con tanta birra in corpo“. Tanti i temi toccati nel colloquio con Antonello Caporale, dalla sua amicizia con Donald Trump, che apprezza “non perché sia razzista” ma perché “se hai mostrato carattere e forza, se sei un vincente, puoi esibire le tue qualità per il bene comune“, all’educazione del figlio Nathan Falco che, dall’eremo dorato di Montecarlo conosce la povertà perché va in Kenya col padre. Il fulcro però è sul futuro dell’Italia, un futuro, dice, targato Renzusconi.
Al centro del colloquio dunque, una “Italia Spa“, con “Presidente Berlusconi, Amministratore delegato Renzi: Non ce n’è per nessuno“, assicura Briatore.
Il motivo? L’ex Cavaliere “è un grande, e Matteo ha un piglio che pochi possono vantare. Vedo bene una loro società“, insiste l’imprenditore che cancella ogni differenza politica tra centrodestra e sinistra e stila un programma politico in una sorta di consulenza pre-alleanza.
Tre i temi chiave del Briatore-programma. “Abbassare il costo del lavoro, azzopparlo, spianarlo“, perché, dice Briatore, “un dipendente che guadagna 2.500 euro mi deve costare al massimo 3.000 euro“.
Seconda voce la tassazione che deve essere uguale per tutti, al grido “Flat tax, stessa tassa uguale per tutti“, in un richiamo al cardine della politica economica di Matteo Salvini.
Terzo, “non far gestire più un soldo allo Stato. Brucia i denari, dilapida ricchezze. Non è possibile andare avanti così“.
A dirigere l’azienda Italia, Berlusconi l’indomabile e il suo contraltare Renzi, visti come “l’unica possibilità, l’ultima per l’Italia. Mi piace l’uno e mi piace l’altro. Il vecchio e il giovane. Due vincenti“. Se lo dice lui…