Le dichiarazioni di Flavio Briatore che critica i poveri e non si capacita di come si possa vivere con 1300 euro mensili hanno fatto il giro dei social suscitando un vespaio di polemiche e di critiche nei suoi confronti, amplificate anche dal fatto che l’imprenditore sta per aprire un locale a Otranto (il Twiga) e ha approfittato del salotto televisivo offerto da Bianca Berlinguer su Raitre per denigrare la Puglia lamentandosi del fatto che, secondo lui, in tutta la Regione manca l’essenziale per imprendere e non c’è personale qualificato da assumere nella sua struttura.
(foto Facebook)
La faccia (photoshoppapta) di Flavio Briatore giganteggia nei manifesti affissi in giro per la Puglia, nei pressi degli aeroporti di Bari e Brindisi e per le strade di Otranto, dove il suo nuovo locale, il Twiga, è pronto per aprire i battenti. Le strutture sono già montate, a Otranto, ma Briatore ammette di non essere soddisfatto di come sta procedendo il suo progetto.
E ospite di Bianca Berlinguer nel suo programma Carta Bianca in onda su RaiTre martedì 4 aprile, l’imprenditore si è lamentato delle difficoltà incontrate in Puglia, mostrando il suo disappunto quando l’argomento si è concentrato su temi caldi come ‘giovani’ e ‘lavoro’. “Quando sento che è difficile essere lontano da casa per un ragazzo di 25 anni penso che è incredibile: negli Stati Uniti a 17 anni lasciano le famiglie e cercano una propria strada”. E poi “E’ ridicolo parlare del sacrificio di andare fuori casa: ma cosa vuol dire? Che vorrebbero andare a mangiare gli spaghetti con la nonna e la mamma tutte le domeniche?”
Ad un certo punto, per sottolineare la presunta arretratezza del nostro Meridione, e della Puglia in particolare, Briatore spiega accalorato: “Stiamo aprendo a Otranto e non riusciamo a trovare personale”, “Non c’è personale qualificato”, “le strutture turistiche locali non sono a livello”, e ancora “Manca tutto, non si può fare impresa!”, dice in televisione, prima di pronunciare la fatidica frase che ha scatenato la bufera social: “Se mi si dice che 1300-1500 euro sono un traguardo, io non so come uno possa vivere con 1300 euro al mese sinceramente“. Uno schiaffo morale a chi campa o è costretto a campare con molto, molto meno.
@CapsicumSatira @FarinaAV briatore io lavoro 24 ore al giorno e vivo con 500 euro lordi. Sono una giornalista. Scrivo anche di gente come te
— Magda Tirabassi (@tiramagda) 6 aprile 2017
I giovani italiani che migrano e vanno a lavorare all’estero sono bravissimi, dice Briatore, mentre quelli che restano in Italia no, pensate che addirittura si ‘accontentano’ di guadagnare stipendi da mille, millecinquecento euro. “I miei manager – aggiunge – preferiscono rimanere a Londra o Dubai piuttosto che venire a Otranto. Mancano strutture e scuole alberghiere”, sottolinea mal celando un certo snobismo.
Ecco, sinceramente, non ci stupisce che Briatore abbia pronunciato tali parole, lui che ha esportato il suo brand Bilionaire Life in giro per il mondo creando locali per super-ricchi, cavalca da tempo la sua idea, sul mondo del lavoro, prima sostenendo che “I poveri non hanno mai creato lavoro“, (vedi i commenti alla Flat Tax in Italia che Flavio Briatore aveva accolto benevolmente criticando la parte opposta: “Ai radical chic che già mugugnano su questa norma dico che in Italia di poveri ce ne sono già abbastanza e a quanto mi risulta non hanno mai creato lavoro”, e ancora “Finalmente una legge che serve a fare arrivare in Italia un po’ di gente ricca. Farà girare soldi e lavoro”), poi dichiarando che persino lui fatica a far decollare il suo marchio in Puglia perché la gente che c’è non è motivata, oppure non è abbastanza formata per le sue strutture esclusive. Eppure il progetto è stato realizzato da un gruppo di imprenditori salentini.
@Briatore L'Italia che vive di stenti, probabilmente è ricca di dignitosa umiltà, qualità prerogativa della gente che si suda anche 500€ al mese.
— Alessio Marrari (@NewsNovara) 6 aprile 2017
Sui social il tenore dei commenti è ironico: “‘I poveri non hanno mai creato lavoro’. In compenso gli evasori come lui hanno creato più poveri”, oppure “l’Italia è quel paese nel quale le pillole di saggezza le distribuisce un evasore fiscale”, poi c’è pure chi lo accusa di essersi arricchito “sfruttando il lavoro degli altri” e chi chiude amaramente: “Il dramma di questo Paese è che se #Briatore torna c’è la fila di poveri che vogliono farsi un selfie con lui”.
Suppongo che i dipendenti di #briatore abbiano stipendi che partono da 3.000 euro
— Daniele Bearzatto (@BearzattoDaniel) 6 aprile 2017
A questo punto, vista l’imminente apertura del Twiga di Otranto, che dovrebbe inaugurare nel mese di giugno 2017, la domanda che nasce spontanea è: Briatore dove è andato a reclutare il personale qualificato da impiegare nel suo nuovo ‘beach restaurant club’?