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Flavio Insinna di nuovo protagonista a Cartabianca su Rai 3, tre quarti d’ora di intervista tra attacchi e difesa, per chiedere scusa (più o meno) e denunciare la campagna d’odio contro di lui. Il conduttore (ex) di Affari tuoi, intervistato da Bianca Berlinguer, chiede scusa per come si è espresso, ma anche di porre fine ad accuse che rischiano di banalizzare il bene che fa. ‘Questo è un Paese che non ti perdona il successo, il merito, il talento e la leggerezza‘, dice Insinna, secondo cui la violenza di questi giorni contro di lui non ha precedenti e gli ha fatto perdere molte occasioni lavorative.
‘Quella che mi sta succedendo è una roba violentissima. Io ho detto delle cose giuste in modo sbagliato’. Questo il mea culpa di Flavio Insinna a Cartabianca, con la conduttrice Bianca Berlinguer che prova a evitare l’intervista agiografica, controbattendo con un ‘Anche le cose dette erano sbagliate‘. In un’intervista lunga tre quarti d’ora, il conduttore di Affari Tuoi (che se tornerà, tornerà senza Insinna) torna a parlare della querelle che lo vede contrapposto a Striscia la notizia.
Striscia contro Insinna: guerra infinita
Per chi si fosse perso i precedenti, il tg satirico di Canale 5 ha svelato dei fuori onda con un Flavio Insinna furioso contro lo staff e i concorrenti del gioco dei pacchi; il presentatore romano ha parlato di una campagna di odio, ma Antonio Ricci ha rilanciato con un altro servizio in cui mostrava – a suo dire – la doppiezza di Insinna. È seguito anche un botta e risposta sul Corriere della Sera, con l’attore e presentatore che chiedeva di sapere il perché di tanto odio, e Ricci (con Ezio Greggio) che ha risposto con l’annuncio di una possibile querela.
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Insinna a Cartabianca: l’intervista agiografica (che non riesce bene)
A Cartabianca, Insinna si è scusato con la concorrente, precisando di essere pronto ad accettare anche una multa; ma alla domanda se abbia mai sentito direttamente la celeberrima concorrente diversamente alta, il presentatore dice di no, e che la signora, se vuole, lo perdonerà (mentre il Signore, parola di Insinna, lo ha già fatto quando è salito sulla croce). La scusa però si ferma qui, perché interpellato sul suo carattere fumantino, Insinna risponde: ‘Io ero così al primo spettacolo a vent’anni. È un contratto che ho con me stesso. Quando recitavo gratis ero così, i registi non mi volevano vedere‘. Molto più prosaicamente, Bianca Berlinguer parla senza mezzi termini di un personaggio tv cui lo sbrocco viene facile.
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Insinna ricorda la sua beneficenza spesso non pubblicizzata (Emergency, comunità di Sant’Egidio e disabili), smentisce che entrerà in politica – ‘ho già la mia politica, ho il mio impegno nel sociale, servo da fuori, da battitore libero, andando ad aiutare dove serve, dove ci sono gli oppressi‘ – e ricorda che su Affari Tuoi, l’inchiesta della Rai ha svelato un gioco trasparente e che gli operai del gioco dei pacchi lo ritengono una persona onesta e appassionata. ‘Mi vergogno, mi vergogno, mi vergogno… ma io difendo la cultura del lavoro‘, aggiunge il conduttore. Insinna ha invitato i detrattori a uscire da dietro i computer, ha parlato di una campagna di odio che banalizza il bene e ha concluso ricordando le tante occasioni, come film e telefilm, persi dopo i servizi di Striscia la notizia; a questi vanno aggiunti anche alcuni spot sospesi dagli sponsor, tra cui Rocchetta, per il momento a tempo indeterminato.
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