La casa di riposo Sereni Orizzonti di Bovolenta, in provincia di Padova, si trova a gestire un focolaio Covid in cui sono state infettate 26 persone.
I pazienti sono molto fragili dal punto di vista della salute e questo li ha intaccati ancora di più. La direttrice punta il dito contro il non rispetto delle regole da parte dei parenti e decide di sospendere le visite.
Torniamo a parlare di focolai Covid e stavolta siamo in una casa di riposo nel Padovano. La struttura Sereni Orizzonti ospita molte persone anziane e 23 di loro sono rimaste contagiate dal virus.
A quanto pare sembra che la colpa sia dei familiari che si recano in visita senza rispettare regole fondamentali e così, il Covid è entrato nella struttura colpendo non solo molti ospiti ma anche 3 operatori.
Tutto ha inizio l’11 ottobre, giorno in cui la direttrice della struttura ha informato le famiglie dell’esecuzione dei tamponi a ospiti e dipendenti.
Da questi è emersa la positività di alcuni ospiti ma ancora non si avevano numeri esatti perché i tamponi erano in corso di analisi.
Il caso ha sollevato lo sconcerto dei familiari ma anche della stessa direttrice che si è detta dispiaciuta e amareggiata. Questo caso arriva in un periodo non facile per questa tipologia di strutture, infatti oltre all’aumento die contagi ci sono anche le difficoltà economiche di molte Rsa di fronte al caro bollette.
A tal proposito l’Uripa, Unione delle case di riposo, teme aumenti significativi delle rette a partire da gennaio del 2023 anche se non ci sono stati annunci ufficiali.
Sono mesi dunque molto difficili e complessi e in più, situazioni come queste mettono a dura prova il personale delle strutture ed è per questo che Antonella Di Gioia è sbottata in una mail verso le famiglie denunciando una situazione assolutamente non rispettosa.
L’aggiornamento definitivo è quello arrivato ieri in cui sono stati segnalati 23 anziani positivi ma nessuno presenta sintomi gravi, anche perché l’adesione alla quarta dose è stata massiccia e quindi quasi tutti dispongono della protezione completa contro il Covid.
Gli anziani della casa di riposo Sereni Orizzonti si trovano a lottare contro un focolaio Covid che conta 26 persone infettate.
Secondo la direttrice la colpa è dei familiari degli ospiti, i quali più volte sono stati invitati a rispettare le regole, non solo quelle relative alla prevenzione del contagio da Covid ma anche quelle più banali.
A testimonianza di questo ci sono anche diverse foto pubblicate sui social e così la donna ha preso una decisione drastica, ovvero quella di vietare temporaneamente le visite, almeno fin quando gli ospiti guariranno.
Questa decisione però non è fine solo a far terminare il focolaio, infatti anche dopo il termine dell’emergenza le visite verranno regolarizzate e chi non rispetterà le regole verrà allontanato.
C’è molta rabbia nelle parole di Antonella Di Gioia, direttrice della struttura, la quale in una lettera indirizzata ai familiari ha espresso tutto il suo disappunto in merito a questa vicenda, anche perché il personale ha sempre fatto molta attenzione a non infettare gli ambienti dedicati alle fragili persone anziane che frequentano la casa di riposo.
Nei diversi passaggi di questa mail si legge:
“vi abbiamo initato a rispettare le regole più volte ma non lo avete fatto. ora abbiamo un focolaio di covid e le visite sono sospese fino a data da destinarsi”.
Ancora, nel comunicato i familiari vengono rimproverati di alcuni comportamenti in particolare:
“vi abbiamo invitato a usare le mascherine ffp2 e di non superare le due persone a visita per ospite ma nulla di tutto ciò è stato rispettato. vi abbiamo inoltre sconsigliato di portare bambini sotto i 6 anni. con grande dispiacere ho notato che ciò non viene eseguito e ho avuto la ocnferma da alcune foto scattate quando gli operatori erano assenti e poi postate sui social. questo è il risultato”.
Dunque i parenti potranno videochiamare gli ospiti della struttura ma questo rimprovero non è andato giù a molti.
Nel padovano si sta assistendo a un sensibile aumento dei contagi ma quando avviene in un contesto simile la situazione è ancora più preoccupante perché queste persone sono estremamente fragili.
Parallelamente è nata una polemica, infatti i familiari degli anziani hanno risposto alla direzione affermando che lo sfogo è giusto ma non sono state date informazioni in tempo reale in merito alla gravità della situazione.
Sono solo alcune le famiglie che si lamentano poiché il provvedimento ha raggiunto anche coloro che invece le regole in questi mesi le hanno rispettate.
In generale comunque l lettera ha generato un forte malcontento soprattutto perché i familiari hanno rimproverato la struttura di non fornire informazioni tempestive sui propri cari.
“siamo stati una settimana senza sapere nulla e le sole videochiamate non possono essere una soluzione, soprattutto per chi ha all’interno un familiare ipovedente. vogliamo essere aggiornati in modo costante”.
Nei prossimi giorni sono previsti nuovi tamponi e la direttrice ha affermato che le decisioni vengono prese in accordo con il medico dell’Ulss che fornisce indicazioni precise, fra cui anche la decisione di sospendere le visite.
Ancora, la donna ha precisato che i contagi sono stati segnalati subito e con l’intento di tranquillizzare i parenti, he riferito che la situazione è sotto controllo.
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