Nuovo caso di aviaria nel Nord Italia, stavolta in un allevamento di tacchini a Brescia, dove ne sono stati sterminati 10mila.
I focolai accertati sarebbero addirittura 7 ma questo è quello che al momento ha creato i danni più importanti.
Un nuovo allarme di aviaria preoccupa gli esperti, infatti è notizia di poco fa lo sterminio di 10mila tacchini in un allevamento di Quinzano d’Oglio, frazione in provincia di Brescia.
Gli animali sono stati abbattuti perché dopo diversi controlli veterinari sono risultati positivi all’influenza aviaria e quindi inutilizzabili a livello alimentare.
Immediate sono state le procedure messe in atto dall’Agenzia di Tutela della Salute, che ha attivato la zona di protezione che terminerà il 13 novembre e anche quella di sorveglianza fino al 22.
“la situazione è sotto controllo, nessun allarmismo riguardo gli allevamenti rurali, i cui proprietari sono stati istruiti su come fare per evitare il contagio. purtroppo per quelli intensivi non possiamo fare nulla”
così è intervenuto l’assessore all’Agricoltura del comune di Quinzano d’Oglio che ha confermato la diramazione di un’informatica per dare indicazioni precise agli allevatori, come evitare di lasciare liberi gli animali e farli stare al coperto per evitare infezioni che molto spesso, vengono trasmesse da anatidi selvatici.
Anche se per ora è solo uno il focolaio individuato nella frazione bresciana, fortunatamente già estinto, l’incubo dell’aviaria torna a farsi consistente perché oltre a questo sono stati segnalati diversi altri casi, tutti accertati, in diverse città del nord.
In questo periodo ci sono state molte altre segnalazioni di focolai di influenza aviaria e ad oggi, sono 7 quelli accertati.
Oltre al più recente di cui abbiamo parlato nel paragrafo precedente, ufficializzato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, lo scorso 22 settembre ne è stato individuato uno in un allevamento multispecie a Silea, in provincia di Treviso.
Ancora, il 18 ottobre l’aviaria ha raggiunto i polli di un allevamento a Ronco all’Adige, in provincia di Verona, a sole 24 ore dalla prima segnalazione avvenuta nell’allevamento di tacchini del bresciano, i cui animali sono appunto stati abbattuti nelle scorse ore.
Ancora, l’influenza aviaria ha causato l’abbattimento dei polli in un allevamento a Verona, di galline ovaiole in allevamenti di Treviso e Ferrara, di anatre a Treviso e di animali multispecie a Pavia.
Oltre alle misure protettive messe in atto dall’agenzia di Tutela della Salute, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha firmato un’ordinanza per estendere il Zur.
Si tratta della Zona di ulteriore restrizione, misura applicata a diversi Comuni di Padova, Vicenza e Verona.
In queste città, oltre al normale protocollo per evitare il contagio da aviaria, verranno applicate altre norme generali come l’annullamento di fiere ed esposizioni di pollame e uccelli domestici ma anche lavaggio e disinfezione accurata dei mezzi che trasportano questi animali.
Questi veicoli inoltre dovranno trasportare una singola partita destinata a un solo impianto, senza caricare o scaricare altro durante il tragitto.
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