In giro a fare shopping in orario di lavoro o con l’auto di servizio per altri impegni privati: queste alcune delle ipotesi a carico di un comandante di Polizia locale del Foggiano che sarebbe stato arrestato all’esito di una indagine in cui spunterebbero altri sei nomi di vigili urbani.
L’uomo, a capo del servizio di Polizia locale del Comune della provincia di Foggia, sarebbe attualmente indagato e sulla sua posizione penderebbero diverse ipotesi di reato.
La persona finita agli arresti domiciliari poche ore fa, secondo quanto riportato dall’Ansa, sarebbe il comandante della Polizia locale di Lucera (Foggia), attualmente indagato. Le accuse a suo carico, che graverebbero anche sulla posizione di altri sei indagati in servizio presso il suo Comando, andrebbero dal peculato al falso in atto pubblico, dalla truffa alla rivelazione di segreto d’ufficio.
Le indagini sulle presunte condotte illecite all’interno del Comando di Polizia locale di Lucera, secondo quanto riportato ancora dall’agenzia di stampa, sarebbero scattate nel febbraio 2020, condotte dalla Guardia di finanza, e sarebbero andate avanti per oltre un anno, fino al settembre scorso.
L’attività investigativa portata avanti dalle Fiamme Gialle avrebbe portato a galla un tessuto di presunti reati finiti al vaglio della Procura.
I militari avrebbero accertato che il comandante, oggi indagato e posto agli arresti domiciliari, avrebbe fatto uso dell’auto di servizio di proprietà del Comune per scopi personali che nulla avrebbero a che fare con l’impiego previsto dalla mansione svolta.
In alcuni casi, l’uomo avrebbe usato il mezzo per sbrigare faccende private, come andare a far visita alla compagna o ad alcuni conoscenti addirittura allontanandosi dalla Puglia.
Gli inquirenti avrebbero accertato anche episodi reiterati di assenteismo. Ogni giorno, secondo quanto trapelato, lo stesso comandante avrebbe abbandonato il posto di lavoro dopo aver timbrato il cartellino, attestando così la sua presenza ma in realtà allontanandosi per occuparsi di impegni privati e dedicarsi allo shopping.
Nel corso degli accertamenti condotti dai militari, sarebbero emersi un totale di 53 ore di assenza ingiustificata dal servizio e, in ordine ai presunti spostamenti per questioni non riguardanti il suo lavoro, lo stesso indagato avrebbe percorso circa 3mila chilometri con l’auto che in realtà può essere usata soltanto per fini di Polizia locale.
Nell’alveo dell’inchiesta, il fuoco investigativo avrebbe inoltre permesso di accertare la produzione di atti falsi.
L’indagato avrebbe redatto false attestazioni relative ai servizi effettuati e all’utilizzo del veicolo comunale, arrivando persino a favorire alcuni amici in caso di contestate violazioni del codice della strada.
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