Bellissima storia quella che arriva da Foggia, dove il piccolo Simone di 3 anni e mezzo ha sconfitto la leucemia dopo 2 anni di cure.
Ricoverato al Reparto di Pediatria Oncologica per gran parte della sua vita, ora finalmente ha potuto suonare la campanella posta all’entrata, segno della sua battaglia vinta.
Una bellissima storia quella che arriva da un ospedale in Puglia, precisamente a Foggia, dove un bambino di 3 anni e mezzo di nome Simone ha sconfitto la sua battaglia contro la leucemia.
Per due anni ha affrontato la malattia e contemporaneamente ha imparato a parlare e a correre nei corridoi dell’ospedale che è stata la sua seconda casa per tutto questo tempo.
Simone ama cantare e intrattenere lunghe chiacchierate con gli operatori sanitari che lo hanno seguito ogni giorno da quando la malattia è entrata nella sua vita.
Oggi finalmente ha potuto suonare con tutta la sua forza la campanella posta all’ingresso del reparto, che simboleggia la sconfitta di una malattia.
Questo gesto ha sancito finalmente le sue dimissioni, accolte con gioia dai genitori e dai medici che hanno applaudito il piccolo.
Gran parte della vita di Simone è stata segnata da visite mediche, analisi di ogni tipo e terapie per combattere la leucemia ma come dice ora la sua mamma
“adesso è tempo di vivere”.
A riportare la notizia è stata la Fondazione Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, in provincia di Foggia.
Proprio in questo ospedale Simone è stato ricoverato nella Pediatria Oncologica fin quando i medici hanno confermato pochi giorni fa, i suoi miglioramenti e la sconfitta della leucemia.
È stato un periodo difficilissimo e interminabile quello che ha dovuto passare la famiglia di Simone e la mamma Alessandra ha voluto ringraziare i medici che hanno curato il suo bambino ma anche tutti gli operatori che gli sono stati vicino anche solo per una parola di conforto.
“La leucemia è entrata prepotente e aggressiva nelle nostre vite”
così la donna inizia la sua lettera, indicando il giorno preciso della diagnosi: 20 ottobre 2020. Alessandra e Antonio erano due giovani sposi che da poco erano diventati genitori ma ricevettero la notizia che il loro bambino di appena 1 anno e mezzo, era gravemente malato.
“un mondo sconosciuto che abbiamo affrontato con gioia per il bene di nostro figlio, cercando in ogni istante di farlo sorridere nonostante intorno a noi ci fosse lo spettro del covid e la situazione critica della pandemia. abbiamo vissuto mesi duri ma grazie al personale dolcissimo, simone ha affrontato la malattia in maniera più leggera”.
Poi Alessandra ha citato i nomi delle infermiere e dei volontari, per poi rivolgersi a Simone incitandolo a riprendersi quell’infanzia che gli è stata rubata.
Il piccolo è praticamente cresciuto in ospedale e ora è tempo per lui di cominciare la vita vera e scatenarsi finalmente all’aria aperta insieme ai suoi coetanei.
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