Maxi sequestro di droga da parte della Guardia di Finanza di Foggia, che ha trovato 26 kg di cocaina nascosto in un doppiofondo di un’automobile.
In manette sono finiti due cittadini albanesi, con l’accusa di traffico e detenzione illecita di stupefacenti. La droga sequestrata avrebbe fruttato ben 5 milioni di euro ai trafficanti. Quello avvenuto questo pomeriggio è il più importante sequestro di sostanze stupefacenti effettuato negli ultimi 20 anni.
Viaggiavano in auto con 26 chilogrammi di droga, nascosti nel doppiofondo della vettura. È grazie all’intuito della Guardia di Finanza di Foggia che nelle prime ore di questo pomeriggio è stato effettuato un maxi sequestro di cocaina nel capoluogo pugliese.
Come riferisce l’Adnkronos, l’operazione è stata effettuata dai finanzieri della Tenenza di Torre Fantine, in provincia di Foggia.
Nel controllare le vetture in transito, i militari hanno notato un’auto – con targa straniera – che si è fermata in una stazione di servizio a San Severo. A bordo della vettura due persone – un uomo e una donna – entrambe di origini albanesi, ma con passaporto svedese.
Sono quindi scattati i controlli, che hanno permesso di scoprire i 26 chilogrammi di droga che i due stranieri avevano cercato di celare nel doppiofondo della loro auto.
La droga, che era già suddivisa in panetti e pronta per essere smerciata, avrebbe fruttato ai due trafficanti ben 5 milioni di euro.
I due sono stati quindi arrestati e condotti in carcere con l’accusa di traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti.
La sensazionale scoperta della Guardia di Finanza ha permesso di effettuare il più importante sequestro di sostanze stupefacenti effettuato negli ultimi 20 anni.
Sui panetti di cocaina – come nei ‘migliori’ film – c’era stampato il volto di Al Capone, il noto mafioso di origini italiane anche soprannominato Scarface, dalla cicatrice sulla guancia sinistra che gli era stata ‘regalata’ all’età di 21 anni quando aveva fatto dei complimenti troppo espliciti a una ragazza.
Cresciuto a Brooklyn, entrò ben presto tra le fila della mafia locale. Poi si trasferì a Chicago e concentrò nelle sue mani, racket, contrabbando e prostituzione.
Condannato a 11 anni di prigione per evasione fiscale, fu trasferito ad Alcatraz nel ’34. Cinque anni dopo, per le gravi conseguenze della sifilide che lo aveva contagiato anni prima, gli fu concesso di curarsi presso un ospedale di Baltimora.
Morì in seguito a un ictus nel 1947, mentre si trovava in Florida, dove da tempo si era ritirato.
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