Spunta sul web il video dell’arresto del 26enne gambiano Omar Jallow, avvenuto lo scorso 5 ottobre, quasi in contemporanea con la decisione del ministro dell’Interno, Matteo Salvini di espellere il migrante che aveva chiesto asilo politico al nostro Paese. ‘Protezione negata! Fuori dall’Italia questi delinquenti finti profughi’, ha dichiarato il leader della Lega. Le immagini però mostra un racconto diverso.
Nelle immagini riprese con un cellulare si vede il 26enne gambiano ammanettato alla ruota di una volante della Polizia. E’ a terra, dolorante con un braccio insanguinato. Al suo fianco, poggiato sull’auto, un poliziotto con la divisa sporca di fango. Sono nelle campagne di Borgo Mezzanone (in provincia di Foggia), intorno ci sono diversi migranti che urlano: ‘Lasciatelo stare, non è un animale’.
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La decisione del ministro dell’Interno arriva, dopo la denuncia del Sap, il Sindacato autonomo di polizia, nella quale si parla di aggressione di 50 migranti ai danni degli agenti, per impedire l’arresto del gambiano. Calci, pugni e oggetti contundenti utilizzati contro due agenti. La prognosi per costoro è di 15-30 giorni.
I filmati, resi pubblici dal comitato lavoratori Campagne in lotta e dalla testata online’Terre di frontiera sono però in contrasto con le dichiarazioni del Sap.
‘Nessuno, giuro nessuno ha picchiato poliziotti. Quando la polizia è arrivata, ha inseguito Omar e per mettergli le manette lo ha buttato a terra, tra i cumuli di rifiuti fatti per la maggior parte da bottiglie di vetro. Lui è caduto e si è fatto male. Ha cercato di non farsi mettere le manette e si è agitato tanto. Uno dei poliziotti è caduto insieme a lui per terra. Si è fatto male pure lui alle mani, con vari tagli, si è sporcato il pantalone nell’immondizia ed è andato a finire con la faccia dentro la polvere’. Ha raccontato un migrante che ha assistito alla scena.