Una foglia di spinaci può trasformarsi in tessuto cardiaco e salvare così migliaia di vite umane. I ricercatori del Massachusetts’s Worcester Polytechnic Institute (WPI), negli Stati Uniti, hanno presentato la loro incredibile scoperta che potrebbe segnare un cambiamento epocale per il trattamento dei problemi cardiaci e, più in generale, del trapianto di organi. Glenn Gaudette, professore di ingegneria biomedica, e il suo assistente ricercatore Joshua Gershlak, hanno firmato l’articolo, pubblicato sulla rivista “Biomaterials”, che spiega come sono riusciti a trasformare una foglia di spinaci in una sorta di cuore umano: togliendo le cellule vegetali e lasciando solo la trama delle venature, si sono creati degli spazi vuoti riempiti da cellule del tessuto cardiaco che sono rimaste pulsanti per tre settimane.
L’idea è venuta ai due ingegneri biomedici durante una pausa pranzo, come hanno raccontato al Washington Post, per risolvere un problema molto sentito negli Stati Uniti che riguarda la mancanza di donatori di organi. Secondo i dati del dipartimento della Salute americano, 22 persone al giorno muoiono mentre sono ancora in attesa di un trapianto e ogni 10 minuti una persona si aggiunge alla lista dei trapianti.
Per ovviare al problema, l’ingegneria biomedica lavora da tempo sulla creazione di organi e tessuti artificiali, tramite l’uso di stampanti 3D, riscontrando diverse problematiche. Per quello che riguarda il cuore, la maggior difficoltà risiede nel ricostruire la fitta rete venosa che serve a ossigenare le cellule di tutto il corpo. “Uno dei maggiori problemi dell’ingegneria del muscolo cardiaco è quello di far sì che il sangue scorra a tutte le cellule”, ha spiegato Glenn Gaudette.
Da qui l’idea: togliere le cellule vegetali alla foglia e lasciare solo la struttura venosa. In questo modo si ottiene una struttura semitrasparente che può essere riempita con cellule umane. L’idea di usare l’impalcatura venosa delle foglie era già stata testata da altri istituti. Recentemente, un team di scienziati a Ottawa hanno usato una mela, privata delle cellule vegetali, ricavando una fetta simile all’orecchio umano e riempiendo la struttura extracellulare con tessuto cervicale.
Per la prima volta però gli scienziati del Massachusetts’s WPI hanno usato cellule del tessuto cardiaco, riuscendo a mantenerle pulsanti per tre settimane e aprendo una nuova strada per la cura delle malattie cardiache, a partire dalla riparazione dei tessuti morti per infarto.
Gli studi sono solo il primo passo, come ha spiegato il professore Gaudette al Washington Post. “A lungo termine, stiamo sicuramente immaginando di impiantare un innesto vegetale nel tessuto cardiaco danneggiato”, ha dichiarando, specificando che ora sono concentrati nel rendere le impalcature vegetali più forti, in modo da poter usare al più presto i loro ibridi cuore-spinaci.
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