La sottosegretaria all’Istruzione e al Merito chiede che il convegno “con fini giustificazionisti” di Orvieto non si tenga: “Lo trovo gravissimo”.
Il sottosegretario all’Istruzione in quota FdI si è detto contrario al convegno che si terrà nelle prossime ore a Orvieto, in un liceo, dal titolo “Le vicende al confine orientale d’Italia durante la seconda guerra mondiale e il contributo dei partigiani slavi alla liberazione“. Paola Frassinetti chiede che il convegno venga annullato.
Desta scalpore per Roberta Frassinetti il convegno di aggiornamento e formazioni organizzato e previsto per la giornata di domani a Orvieto. Al liceo scientifico Majorana infatti dovrà andare in scena domani il convegno “Le vicende al confine orientale d’Italia durante la seconda guerra mondiale e il contributo dei partigiani slavi alla liberazione” a detta della sottosegretaria con fini “giustificazionisti”. Un modo di alleviare le atrocità di quanto successo alla fine della seconda guerra mondiale da parte degli uomini di Tito, secondo Frassinetti che si è limitata al titolo del convegno, commentandolo duramente.
“Conosciamo bene il contributo dei partigiani slavi” afferma Frassinetti di Fratelli d’Italia, la quale trova assurdo e gravissimo che si svolga in un aula di un liceo tale discussione. Frassinetti cita anche Sergio Mattarella, e le sue parole contro il negazionismo e di condanna al giustificazionismo: “Partigiani slavi hanno infoibato e torturato migliaia di italiani”.
Le scuole inoltre secondo la sottosegretaria all’Istruzione e al Merito, come approvato dalla Camera in commissione Cultura, dovranno andare a parlare di questi fatti qualora vogliano trattare l’argomento tramite gli appartenenti ad associazioni Esuli. Poi Frassinetti si rivolge al personale della scuola: “Il dirigente del Liceo di Orvieto non tiene conto di queste autorevoli indicazioni”.
Il tutto avviene a pochi giorni dal 10 febbraio, il Giorno del Ricordo. Venerdì infatti si è commemorata la giornata per conservare la memoria dell’esodo istriano e la tragedia che ha colpito migliaia di italiani finite vittime di atroci crimini negli ultimi anni della guerra, ma anche dei fiumani e dei dalmati, oltre che una delle più controverse e drammatiche vicende del secondo dopoguerra che ha interessato il nostro Paese.
La Repubblica italiana ha istituito il Giorno del Ricordo nel 2004, con la legge 92, per commemorare la morte degli italiani avvenuta nelle foibe e le uccisori tra il Friuli-Venezia Giulia, Istria, l’esodo di massa tra il 1945 e il 1956.
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