Il dramma è avvenuto nei pressi del campo rom di via Guerra ad Asti. Il ragazzo, di etnia rom, è stato trasferito d’urgenza al Cto di Torino, dall’ospedale Cardinal Massaia, dove era stato accompagnato dai genitori, ma i medici del nosocomio piemontese non hanno potuto fare nulla per salvargli gli arti superiori, che gli sono stati amputati fino all’altezza dell’avambraccio.
Il ragazzo versa ancora in gravi condizioni ed è ricoverato in rianimazione, dopo essere stato anche intubato. Sono in corso le indagini per chiarire cosa sia accaduto. L’ipotesi è che si sia ferito maneggiando i cavi dell’alta tensione che si trovano nei pressi del campo nomadi di via Guerra, dove vive con la sua famiglia. Il 15enne sarebbe salito su un traliccio dell’alta tensione, finendo folgorato all’istante. Caduto a terra, è stato soccorso da un altro adolescente, che a sua volta ha allertato i genitori dell’adolescente.
Sarebbe salito su un traliccio dell’alta tensione il 15enne di etnia rom arrivato in condizioni disperate all’ospedale Cardinal Massaia di Asti lo scorso martedì pomeriggio. Ad accompagnarlo nel nosocomio piemontese sarebbero stati i genitori, allertati da un amico del figlio. Quando il ragazzino è arrivato in ospedale, i medici si sono immediatamente resi conto della gravità della situazione e ne hanno quindi disposto il trasferimento al Cto di Torino.
Il 15enne è stato intubato, ma i medici non hanno potuto fare nulla per salvargli le mani, che gli sono state entrambe amputate. Le condizioni dell’adolescente sono ancora molto gravi, tanto che è tuttora ricoverato in prognosi riservata.
Al momento non è ancora stata chiarita la dinamica dell’incidente in cui è rimasto coinvolto il 15enne. Quel che sembra più plausibile è che il ragazzino si sia arrampicato sui cavi dell’alta tensione, che si trovano poco distanti dal campo nomadi di via Guerra ad Asti.
Una volta salito di qualche metro, sarebbe rimasto folgorato, tanto da perdere la presa e finire a terra. Immediatamente un amico che era con lui ha lanciato l’allarme e ha allertato i genitori, che hanno portato il figlio al Cardinal Massaia, senza però allertare le forze dell’ordine.
La scossa ha danneggiato anche alcuni organi interni, quindi la prognosi resta ancora riservata. I carabinieri hanno ascoltato i genitori dell’adolescente e l’amico che per primo ha lanciato l’allarme e che si trovava con lui al momento dell’incidente.
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