Preoccupa il dato della Fondazione Gimbe, che parla di 72% di persone fragili che si avvicinano alle feste natalizie senza quarta dose.
Oltre a queste informazioni, se ne evincono molte altre che fanno capire come il Covid non si tema più e quindi c’è una sorta di leggerezza nei confronti di vaccini e tamponi.
La Fondazione Gimbe non ha fini di lucro e da anni si occupa di favorire la diffusione e l’applicazione delle migliori evidenze scientifiche con attività indipendenti di ricerca, per migliorare la salute delle persone e contribuire la sostenibilità di un servizio sanitario pubblico che sia equo e universalistico.
Proprio questa associazione oggi ha diffuso un dato molto importante riguardo alla quarta dose del vaccino anti Covid. Sembra infatti che il 72% delle persone considerate fragili, non abbia ricevuto il farmaco.
Il risultato di questo studio è davvero allarmante se pensiamo che nell’ultima settimana, sempre secondo Gimbe, i contagi sono diminuiti ma si è registrato il 4,8% in più di decessi, ovvero circa 100 al giorno.
Nonostante in occasione delle feste natalizie, momento di riunione con i propri cari, si sia cercato di sensibilizzare a questo argomento, la maggioranza dei fragili over 60 affronterà queste giornate senza la necessaria protezione per il Covid.
Inoltre, come precisato dal presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta, la platea per la quarta dose non viene aggiornata da due mesi e il rendiconto ufficiale comprende tutte le persone che la ricevono, sia quelle incluse che quelle che la effettuano su richiesta, quindi il tasso di copertura è sovrastimato.
Non ci sono dati ufficiali in merito alle somministrazioni della quinta dose ma dalla settimana presa in considerazione nella ricerca di Gimbe, emergono altri dati allarmanti.
Il periodo è quello che va dal 9 al 15 dicembre e stando a quanto emerso, i nuovi vaccinati sono in calo, così come diminuisce il tasso di copertura per la dose booster, ovvero la terza. Ancora, al 16 dicembre sono 6,79 milioni le persone sopra ai 5 anni che non hanno nemmeno una dose di vaccino.
I decessi sono in aumento e i ricoveri sono sostanzialmente stabili ma con terapie intensive in diminuzione. L’incidenza supera al momento i 500 casi per 100mila abitanti in 7 province.
Passiamo all’argomento tamponi, anche questi in calo, specialmente se si tratta di quelli antigenici rapidi, seguiti dai molecolari.
Quanto al tasso di occupazione degli ospedali, inevitabilmente visto questo quadro generale è in aumento, infatti siamo al 14,8% in area medica e del 3,2% in reparti critici.
Sono numeri e percentuali che fanno pensare e ancora un volta la Fondazione Gimbe ma anche altri enti, hanno ricordato l’importanza di vaccinarsi e i consigli si estendono anche al farmaco per affrontare al meglio l’influenza stagionale.
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