La Fondazione Gimbe ha diffuso alcuni dati relativi alla somministrazione della quarta e quinta dose di vaccino anti Covid.
Sembra che ci sia un crollo dei numeri, complice forse il fatto che la situazione di emergenza sembra scemare e quindi le persone si sentono più sicure, ma gli esperti consigliano di essere prudenti.
Secondo i dati diffusi da Gimbe, sembra che ci sia un crollo delle somministrazioni della quarta e della quinta dose dei vaccini anti Covid, rispettivamente infatti hanno fatto registrare un -31% e un -22%.
Il monitoraggio indipendente realizzato dall’associazione si basa su dati settimanali, che sottolineano come la copertura nazionale sia molto bassa, con nette differenze di percentuali fra le regioni, basti pensare che gli immunizzati sono il 14% in Calabria contro il 44% in Piemonte.
Questo per quanto riguarda la quarta dose mentre per la quinta, le oscillazioni vanno dal 5% della Campania fino al massimo del 28% in Piemonte.
Le medie nazionali sono molto basse, molto meno della metà e la situazione era già stata segnalata dalla stessa fondazione nel mese di dicembre, nonostante la campagna vaccinale esortasse i cittadini a non abbassare la guardia di fronte anche alle nuove varianti che sono comparse un po’ ovunque e che nonostante i controlli potrebbero arrivare anche da noi.
Per quanto riguarda la situazione italiana, ci accorgiamo leggendo su diversi siti che si occupano di questo settore, che i contagi Covid stanno diminuendo e forse anche per questo le persone si sentono più sicure e cala l’interesse nel continuare il ciclo vaccinale, pensando che non ce ne sia più bisogno.
Il 2023 in effetti è iniziato in frenata per il virus che ha sconvolto le nostre vite da alcuni anni, portandoci a una pandemia globale e a una quarantena con conseguente stravolgimento delle abitudini.
Scendono i contagi settimanali, i decessi e i ricoveri, come confermato da Gimbe ma anche come preannunciato da alcuni esperti in autunno. Questo ci da la prova che il virus è imprevedibile e proprio per questo motivo è importante comunque continuare a proteggersi.
Dunque il virus fa meno paura ma non bisogna dimenticare le fasce vulnerabili dove il rischio di contagio è più alto, come per gli anziani. Sebbene gli over 50 si vaccinino di più rispetto ai giovani, il dato non è ancora sufficientemente positivo e lo stesso presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta, ha chiesto al ministro della Salute, Orazio Schillaci, di aggiornare le platee relative ai destinatari di quarta e quinta dose per avere un quadro chiaro della situazione.
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