Seppur lentamente, qualcosa si muove sul fronte ambientale nel sud-est asiatico: la foresta in Thailandia, che nel corso degli ultimi decenni era arretrata in maniera drammatica a causa delle attività umane, si sta ripopolando di alberi grazie ad un’attività di rimboschimento promossa dal governo nazionale. La buona notizia si affianca alla naturale curiosità circa le modalità scelte per rinfoltire l’area forestale: sganciando delle bombe dal cielo. Certo queste bombe sono piuttosto particolari, in quanto formate da semi, compost e argilla, una tecnica inusuale ma non completamente inedita. E così la guerra contro la deforestazione vede scendere in campo l’artiglieria pesante, in attesa che anche l’uomo si accorga definitivamente che abbattere più alberi di quanti ne crescano non conduce a nulla di buono, né per se stesso, né per il pianeta.
Il primo a cui venne l’idea di utilizzare bombe di semi sui campi è stato un botanico giapponese, Masanobu Fukuoka, promotore di un’agricoltura poco invasiva, denominata del ‘non fare’, secondo cui bisogna lasciare che la natura faccia il suo corso, in assenza di aratura e lavorazione del terreno, e soprattutto rinunciando a concimi e pesticidi che finiscono per inquinare l’ambiente: le prime testimonianze di questi strani bombardamenti si hanno alle Hawaii nel 1930, ma l’impiego di questa tecnica su larga scala risale invece ad anni più recenti, precisamente al 1999, quando la Lockheed Martin, un’azienda di ingegneria aerospaziale, riuscì a piantare 900mila alberi in un solo giorno lanciando semi da enorme velivolo militare. Sulla scia di questo risultato, la Thailandia spera ora di ripopolare l’intera area forestale del Paese, che negli ultimi decenni ha perso circa la metà dei propri alberi.
Il sud-est asiatico è molto provato dagli incendi e dagli abbattimenti delle foreste per fare spazio a colture come quella dell’olio di palma, specialmente in Indonesia, ma anche la Thailandia è uno di quei Paesi dove maggiormente di registra una perdita di polmone verde. La deforestazione mette in pericolo il futuro dell’uomo e il presente di numerose specie di flora e fauna, alle prese con la perdita di habitat naturale, oltretutto contribuendo ad aggravare i cambiamenti climatici nel pianeta. Vedremo se gli aerei e i droni che solcano i cieli thailandesi, troppo spesso portatori di morte e distruzione, riusciranno nel miracolo di ripopolare la vita in un’area così fortemente provata dall’egoismo e la superficialità dell’uomo.
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