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Emanuele Orsini, presidente FederlegnoArredo, lancia l’allarme sull’anticipo dell’entrata in vigore del nuovo regolamento americano relativo agli standard di emissione di formaldeide dai prodotti a base legno. Il nuovo testo rilasciato da Epa (la Enviroment Protection Agency) che introduce specifici limiti di emissione di formaldeide, nonché obblighi di certificazione e di etichettatura per tali prodotti, sarebbe dovuto entrare in vigore il 12 dicembre 2018, tuttavia a seguito di una sentenza da parte di una delle corti federali degli Stati Uniti, le disposizioni sono divenute obbligatorie a partire dal primo giugno scorso.
“Il nostro settore è messo seriamente a rischio dall’anticipazione dell’entrata in vigore della nuova norma USA sulla formaldeide, il ‘Formaldehyde emission standards for composite woor products rule’: “Non dico che sono dazi mascherati, ma ne hanno tutta l’aria” fa notare Orsini, ricordando che “sono circa 100 i milioni di euro di merce in giro che non può essere consegnata, con la conseguenza che ci saranno aziende che forse non riusciranno a pagare i fornitori”, innescando così una spirale negativa pericolosissima, che “va scongiurata”.
La notizia di quest’anticipazione è stata resa nota solo poche settimane fa e cosi numerose aziende rischiano il blocco delle proprie merci e ingenti perdite poiché i prodotti erano già stati spediti. “Il mercato statunitense -aggiunge Orsini – è di fondamentale importanza per i settori da noi rappresentati e non vogliamo certo che si venga penalizzati per un regolamento che è stata anticipato”.
In queste ultime settimane la Presidenza di FederlegnoArredo, con il supporto delle istituzioni italiane competenti, ha attivato diversi canali di comunicazione con le autorità statunitensi per segnalare le criticità, legate all’anticipazione dell’entrata in vigore delle nuove disposizioni, che costituiscono di fatto una nuova barriera non tariffaria. Sebbene sia stato aperto un canale di dialogo con le autorità americane, il quadro resta tutt’ora incerto. “Il nostro primo obiettivo – conclude Orsini- è che venga consentito l’accesso al mercato statunitense senza l’applicazione di sanzioni ai prodotti spediti in data antecedente al primo giugno”. “La Farnesina – tiene a precisare – è stata molto reattiva, ora bisogna continuare a insistere su questa strada”, conclude.
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