L’Unione delle Banche Svizzere ha formalizzato l’acquisizione di Credit Suisse dopo aver ottenuto le garanzie finanziarie dalla Banca Nazionale.
Come annunciato in una lettera pubblicata da Ubs, si è conclusa l’acquisizione legale dell’istituto bancario Credit Suisse. I titoli azionari e gli American Depositary Receipts saranno delistati dal mercato borsistico di New York e da quella di Zurigo. Gli azionisti di Credit Suisse riceveranno un titolo azionario di Ubs per ogni 22,48 azioni possedute. Tuttavia, l’integrazione tra Ubs e Credit Suisse non sarà di certo facile, ma ci saranno diversi “intoppi”. Non a caso tutti gli shareholders e stakeholders avranno gli occhi puntati sull’integrazione tra i due istituti bancari.
Come annunciato la formalizzazione dell’acquisizione di Credit Suisse da parte di Ubs doveva essere perfezionata entro il 12 giugno e così è stato. Dopo i ritardi iniziali, l’ufficializzazione dell’acquisizione è arrivata velocemente. Dopo anni di concorrenza e di rivalità, i due intermediari bancari svizzeri Credit Suisse e Ubs hanno siglato una storica intesa. La fusione tra le banche non ridurrà la competizione nel settore bancario, secondo l’Antitrust: lo “sposalizio” sarà ricordato come il più importante nella storia dei mercati finanziari.
Il nuovo protagonista sarà una mega banca che continuerà a subire la pressione delle forze competitive degli altri player del settore bancario. La nuova entità elvetica vanterà una capitalizzazione di settanta miliardi di franchi svizzeri. Per evitare il fallimento di Credit Suisse, Ubs ha acquisito la sua rivale e adesso si punta a perfezionare l’integrazione. Non sarà assolutamente facile l’operazione di fusione tra le due ex rivali svizzere, anzi ci saranno difficoltà dal punto di vista politico e tecnico. In ogni caso, la fusione dei due istituti bancari darà vita ad un colosso bancario, la cui dimensione preoccupa i politici.
L’integrazione tra Credit Suisse e Ubs potrebbe comportare la perdita di migliaia di posti di lavoro. Il presidente della Banca Nazionale Svizzera sottolinea:
“[…] sono sicuro che se l’acquisizione da parte di Ubs non fosse riuscita, ci sarebbe stata una crisi finanziaria internazionale”.
Il governo elvetico, le autorità di regolamentazione finanziaria e la banca centrale hanno costretto Ubs a un’acquisizione da 3,25 miliardi di $. Molto probabilmente l’integrazione tra le due ex rivali porterà i vertici a revisionare le assunzioni delle risorse umane e molti posti di lavoro saranno a rischio. Ci sono timori sul possibile ridimensionamento, ma è possibile che i “talenti” siano salvati proprio per preservare la qualità del lavoro espletato.
Il governo svizzero e Ubs hanno siglato un contratto di garanzia che può arrivare fino ad un massimo di 9 miliardi di franchi svizzeri, nel caso in cui le perdite eccedano i 5 miliardi di franchi. Le autorità di regolamentazione dovranno proteggere la concorrenza nel settore bancario. Per facilitare l’integrazione dei colossi bancari sono stati sbloccati 260 miliardi di franchi.
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