Con la gara di Abu Dhabi la Formula 1 ha chiuso i battenti sulla stagione 2019: a dominare, ancora una volta, è stata la Mercedes con Lewis Hamilton a prendersi il sesto titolo della carriera – il terzo consecutivo – e la casa della Stella a festeggiare il sesto titolo mondiale costruttori consecutivo, eguagliando così il record stabilito dalla Ferrari nell’era Schumacher, confermando ancora una volta come le Frecce d’argento siano la squadra da battere nell’era turbo-ibrida.
Un anno, quello appena concluso, che ha visto le Mercedes di Hamilton e Bottas prendersi ancora una volta la scena con Ferrari e Red Bull a rincorrere: la scuderia di Maranello, dal canto suo, è riuscita a conquistare 3 vittorie su 21 gare, troppo poco per chi era partito con la speranza di riuscire ad interrompere lo strapotere delle Frecce d’argento mentre la scuderia di Milton Keynes, pur ottenendo lo stesso risultato del Cavallino in quanto a vittorie, può considerarsi soddisfatta anche senza aver raggiunto l’obiettivo di inizio stagione. Ecco quali sono i top e flop della stagione 2019:
Undici vittorie in 21 gare con appena 4 pole position conquistate, ma soprattutto il sesto titolo mondiale messo in cassaforte portandosi ad appena una lunghezza dal record di Michael Schumacher, il più vincente di sempre nella storia della Formula 1: il 2019 di Lewis Hamilton è un anno di quelli da incorniciare con l’inglese della Mercedes a ribadire, qualora ce ne fosse ancora bisogno, di essere il più forte in pista. Una prova di forza e sostanza la sua condita dalla capacità ormai acquisita di massimizzare il risultato anche nelle gare peggiori; in 21 Gran Premi disputati, infatti, sono appena 4 le volte nelle quali è finito fuori dal podio, segno evidente di come ormai il britannico abbia imparato anche a gestire le proprie gare pensando sempre in ottica mondiale e dimostrandosi così, ancora una volta, il più forte del lotto.
Prima stagione in Ferrari e già nella storia della più gloriosa scuderia di Formula 1; Charles Leclerc, al suo debutto al volante della Rossa, è riuscito a prendersi sia il primato di precocità in qualifica – grazie alla pole position conquistata in Bahrain – sia quello in gara vincendo la tappa di Spa-Franchorchamps. Basterebbe questo per capire l’importanza dell’anno vissuto dal monegasco, ma ad impreziosire un 2019 da assoluto protagonista sono arrivati anche altri due traguardi importantissimi come il primato di pole position stagionale con ben 7 partenze dal palo, ma soprattutto il quarto posto nel mondiale davanti al proprio compagno di squadra Sebastian Vettel con 264 punti conquistati contro i 240 del tedesco. Un predestinato, Leclerc, che già nel 2020 punterà al titolo cercando di strapparlo dalle mani di Lewis Hamilton, proprio colui che potrebbe affiancarlo nel 2021 creando un dream team difficile anche solo da immaginare.
Non è ancora ai livelli raggiunti a metà degli anni ’80, quando dominava la Formula 1 in lungo e in largo, ma la Mclaren è tornata a splendere grazie alla coppia formata da Carlos Sainz e Lando Norris. I due giovani piloti del team di Woking, infatti, sono riusciti a portare la scuderia alle spalle dei top team regalando alla McLaren il quarto posto nel mondiale piloti: dietro alle superpotenze Mercedes, Ferrari e Red Bull, infatti, ecco spuntare le due monoposto del team britannico, di nuovo protagonista. Una crescita esponenziale quella della scuderia che, abbandonata Honda e Fernando Alonso, sembra essere rinata: sono lontani i tempi delle continue rotture e dei litigi interni con il costruttore giapponese e, per il 2020, la McLaren è pronta a candidarsi a possibile sorpresa della stagione cercando un podio nel mondiale costruttori che sancirebbe la definitiva rinascita.
Tra le grandi delusioni della stagione appena conclusa non può non esserci Sebastian Vettel: il quattro volte campione del mondo, infatti, è stato costretto a rimandare ancora una volta l’appuntamento con il primo titolo in Ferrari chiudendo al quinto posto nella classifica piloti alle spalle del compagno di squadra Charles Leclerc. Nonostante il digiuno di vittorie interrotto a Singapore, quello della città-stato asiatico rappresenta l’unico successo di una stagione non certo esaltante per il tedesco che, con l’ingombrante monegasco a cercare di rubargli la leadership all’interno della scuderia, non è riuscito a rispondere per le rime subendo spesso l’iniziativa del giovane compagno di squadra. Il 2019 è ormai in archivio, ma nella prossima stagione servirà un Vettel diverso per conquistare, in quello che sarà probabilmente il suo ultimo anno in Ferrari, un titolo di campione del mondo che rincorre da fin troppo tempo.
L’arrivo di Daniel Ricciardo, unito alla costanza di Nico Hulkenberg, aveva portato con sé una ventata di ottimismo che, in casa Renault, aveva addirittura fatto credere di poter lottare per il podio con le grandi della Formula 1: a fine stagione, però, il bilancio non sorride alla scuderia francese finita addirittura dietro al team McLaren al quale fornisce i propulsori. Un’onta difficile da mandar giù per il costruttore transalpino, tornato in Formula 1 con grandi ambizioni e costretto ancora una volta ad ingoiare un boccone amarissimo al quale si aggiunge anche la diatriba con la Federazione che, a causa di un sistema frenante automatico non conforme ai regolamenti, ha deciso di squalificare le monoposto dal GP del Giappone rendendo il 2019 un stagione da dimenticare il più in fretta possibile.
Troppo brutta per essere vera, troppo in difficoltà per essere giudicata ma il 2019 della Williams è senza dubbio da dimenticare; i tempi in cui Valtteri Bottas riusciva a portare la vettura di Grove sul podio sono lontani mentre appartengono addirittura a un’altra epoca i successi targati Damon Hill e Jacques Villeneuve, ultimi protagonisti con la scuderia inglese ormai quasi dimenticati. Un solo punto conquistato in tutta la stagione – da Robert Kubica in Germania – non può certo rendere positivo un bilancio decisamente deficitario, reso ancora più grave dall’arrivo in ritardo ai test di inizio stagione e dalla mancanza di pezzi di ricambio durante l’anno: difficile immaginare una situazione tanto disperata, ma la Williams sembra ormai entrata in un tunnel nel quale intravedere la fine è quasi impossibile.
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