La Formula E ha aperto i battenti con la doppia tappa in Arabia Saudita e, in un mondiale 100% elettrico che si annuncia molto combattuto, sembra già esserci una certezza: a giocarsi il titolo saranno le case tedesche con Audi, BMW, Mercedes e Porsche a prendersi le luci dei riflettori monopolizzando il podio in entrambe le gare e lanciando un messaggio chiaro a tutta la concorrenza.
Nelle due gare corse in Arabia Saudita, infatti, a vincere sono state due vetture motorizzate da case costruttrici tedesche: la prima, ottenuta da Sam Bird al volante della Virgin, ha fatto esultare l’Audi mentre la seconda, firmata Sims, è stata una vero e proprio trionfo BMW a confermare come il made in Germany, dopo essersi preso la Formula 1 con Mercedes capace di vincere ben sei titoli costruttori consecutivi, si pronto a mettere la propria impronta anche sul mondiale dedicato alle vetture 100% elettriche.
A festeggiare l’esordio nel miglior modo possibile sono stati Sam Bird e Audi: in una gara in cui tutti gli sguardi erano concentrati su Mercedes e Porsche, è stata la casa di Ingolstadt a beffare tutti con una vittoria – la nona per il pilota britannico in carriera – frutto di classe ed esperienza, arrivata grazie alla strategia e all’utilizzo degli Attack mode. Bird, scattato dalla quinta posizione, è riuscito a farsi largo rimontando posizione dopo posizione fino al sorpasso, al giro 27, sulla Mercedes di Stoffel Vandoorne che gli è valso la leadership, mantenuta fino alla bandiera a scacchi grazie anche alla safety car, entrata in pista per la manovra che ha portato Abt a finire contro il muro. A completare il podio insieme alla Virgin motorizzata Audi ecco altre due tedesche: il primo round del derby tra Porsche e Mercedes, infatti, se lo è aggiudicato Andrè Lotterer, capace di sfruttare l’indecisione di Vandoorne nell’attivazione dell’Attack Mode – con il regolamento che stabilisce come debbano esserci due passaggi sulla zona nel corso della gara – per superarlo e prendersi la piazza d’onore lasciando all’ex pilota della McLaren il terzo gradino del podio. Gara da dimenticare, invece, per Jean-Eric Vergne, 11° in qualifica e poi ritirato per un problema allo sterzo, con il campione del mondo in carica che inizia subito con uno zero in classifica mentre non va meglio Felipe Massa, con l’ex pilota della Ferrari costretto ad accontentarsi di un 12° posto che non rende merito al talento del brasiliano.
Quella della Formula E, però, è stato un weekend particolare visto che l’ePrix di Diriyah prevedeva due tappe una di seguito all’altra. Se nella prima ad imporsi era stato Bird, nella seconda il gradino più alto del podio è finito nelle mani di Alex Sims che, dopo aver ottenuto la pole position in entrambe le manche, si è tolto la soddisfazione di portare al successo BMW conquistando anche la leadership del mondiale seppur dopo sole due gare disputate. Un ePrix, il secondo disputato in Arabia Saudita, dominato dall’inizio alla fine con la partenza dal palo e il passaggio per primo sotto la bandiera a scacchi che gli vale la prima vittoria in carriera nel mondiale elettrico. Una gara che avrebbe potuto rappresentare la prima doppietta della storia per il costruttore tedesco se non fosse arrivata la penalità per l’altro pilota, Max Gunther, retrocesso a fine gara per un sorpasso in regime di safety car che gli è costato ben 24” secondi di penalità; a beneficiarne è stato Lucas Di Grassi su Audi mentre il terzo posto è andato nelle mani di Stoffel Vandoorne con la Mercedes che inizia con un doppio podio la sua avventura in Formula E.
Un campionato, quello dedicato alle monoposto elettriche, che rischia di essere un affare tra case tedesche: i risultati delle prime due gare dimostrano come, almeno al momento, le vetture made in Germany sembrino avere una marcia in più rispetto alla concorrenza tanto che neanche i campioni in carica del team DS Techeetah sono riusciti a contrastare la forza di Audi, BMW e Mercedes con le tre aziende della Germania a guidare sia la classifica costruttori – dove sono le Frecce d’argento a prendersi la leadership – sia quella piloti con Sims su BMW a comandare. Una serie che, nonostante si annunciasse equilibratissima, sembra già aver trovato i propri padroni: difficile dare giudizi dopo appena 2 gare, disputate per altro sullo stesso circuito, ma in questo senso la tappa in Cile che si correrà il prossimo 18 gennaio, potrebbe già essere indicativa per capire i reali valori in campo: dovesse arrivare ancora un podio completamente tedesco ecco che si potrebbe già parlare di Formula E made in Germany con buona pace di tutti gli altri costretti a vedere Mercedes, Audi, Porsche e BMW fare un campionato a parte.
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