La Formula E è pronta a riaccendere i motori; la sesta stagione del mondiale dedicato alle monoposto 100% elettriche sta per partire ufficialmente con il doppio appuntamento in Arabia Saudita, a Diriyah, che vedrà impegnati, nel corso dell’anno, 24 piloti suddivisi in 12 team pronti a darsi battaglia per conquistare il titolo di campioni del mondo della categoria elettrica che sta diventando sempre più importante con il passare delle stagioni.
Un mondiale, quello dedicato alle vetture elettriche, che rappresenta il futuro più prossimo della mobilità e che, nel corso degli anni, ha saputo rinnovarsi diventando sempre più spettacolare coinvolgendo un numero di spettatori sempre maggiore permettendo a case prestigiose di mettere in campo tutte le proprie conoscenze per correre ai massimi livelli.
Negli ultimi anni la Formula E è stata in grado di ritagliarsi il proprio spazio affiancandosi alla più famosa cugina, la Formula 1, senza per questo essere schiacciata dal fascino antico della massima serie del motorsport e anzi attirando sempre più marchi. Merito di una formula che cerca di privilegiare spettacolo e imprevedibilità pur ricalcando lo schema classico delle grandi competizioni nel mondo dei motori: il sistema di punteggio è sempre lo stesso con 25 punti al vincitore, 18 al 2° classificato, 15 al 3° e così via scorrendo la top ten ai quali vanno aggiunti tre punti per chi conquista la pole position, uno per il giro veloce in gara e uno ulteriore al pilota più rapido di ognuno dei quattro gruppi che contraddistinguono il giorno di qualifica.
Invariato il format di gara con le prove libere che precedono la qualifica, da disputare in un’ora, e che vedrà i piloti impegnati divisi in quattro gruppi da sei auto in base alla posizione nel campionato – per la prima gara ci si rifà alla passata stagione – in lotta per conquistare la pole position. In gara, poi, confermata la modalità “time attack”, novità della passata stagione, che consente ad ogni pilota di avere una dose extra di 25 kW passando su una zona predefinita fuori traiettoria, così come il fanboost attraverso il quale cinque piloti, votati dagli appassionati, hanno una dose extra di potenza da poter usare in un intervallo di cinque secondi nella seconda metà di gara.
La vera novità della stagione 2019/20, invece, è rappresentata dall’ingresso di due marchi prestigiosi come Mercedes e Porsche, pronte ad accettare la sfida elettrica candidandosi a un ruolo da protagoniste fin da subito. Da un lato, infatti, le Frecce d’argento si affacciano in Formula E forti del dominio in Formula 1 – tanto da conquistare per ben sei anni consecutivi sia il titolo costruttori sia quello piloti – schierando Stoffel Vandoorne, ex pilota McLaren, e Nyck de Vries, fresco campione della Formula 2 mentre dall’altro Porsche punterà su Andrè Lotterer, compagno di squadra l’anno scorso del campione del mondo Jean-Eric Vergne, e Neel Jani.
Un campionato, quello di Formula E, a forte presenza tedesca visto che ai nastri di partenza ci saranno anche BMW e Audi mentre il resto del mondo è rappresentato da diverse realtà in grado di dire la propria come i campioni del mondo in carica, la DS Techeetah, e Jaguar, pronta a prendersi il ruolo di outsider con l’Oriente che può vantare due colossi come Mahindra e Toyota. Un giro del mondo dei motori, ovviamente a base elettrica, che vede diverse realtà impegnate con monoposto che rispetto al 2018/19 saranno sostanzialmente invariate: le vetture Gen2, capaci di raggiungere una velocità di punta di 230 km/h, con uno spunto 0-100 coperto in soli 2,8 secondi, hanno già fatto il loro debutto nella passata stagione e, anche per contenere i costi, saranno confermate anche in quella che sta per partire.
Un mondiale, quello di Formula E, in grado di toccare quasi ogni angolo del mondo con un calendario che mostra qualche novità rispetto alla stagione passata. La tappa iniziale sarà quella di a Diriyah, in Arabia Saudita, per il doppio appuntamento del 22 e 23 novembre prima della pausa fino al 18 gennaio quando le monoposto torneranno in pista per l’ePrix di Santiago del Cile, a cui seguiranno il 15 febbraio la gara di Città de Messico e il 29 febbraio quella di Marrakesh, in Marocco. Quasi un mese di stop, poi, prima del ritorno in pista il 21 marzo in Cina, a Sanya mentre il 4 aprile, a Roma, le vettura si sfideranno per le strade dell’Eur per approdare in Francia, a Parigi, il 18 aprile e il 3 maggio a Seoul, in Corea del Sud. Le tappe conclusive, invece, saranno quelle del 5 giugno a Jakarta (Indonesia), il 21 giugno Berlino (Germania), l’11 luglio New York City (USA) e il doppio appuntamento del 25 e 26 luglio a Londra che chiuderà definitivamente la stagione. Un campionato, quello di Formula E, che potrà essere seguito sul canale 20 di Mediaset e su Eurosport, le due emittenti di riferimento per il mondiale 100% elettrico pronto, ancora una volta, a tenere con il fiato sospeso gli spettatori assicurando spettacolo e imprevedibilità su ogni tracciato.
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