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Il Giappone rivive il trauma del terremoto dopo la tragedia che nel 2011 sconvolse Fukushima e dintorni. A causa di questo nuovo sisma che ha colpito il Sud-Est del Paese e in particolare la prefettura di Kumamoto, sull’isola di Kyushu, il bilancio è di almeno nove persone morte, mentre almeno mille sono quelle rimaste ferite.
Il secondo forte terremoto di magnitudo 6.4 che ha colpito il Giappone sud-occidentale, a 10 chilometri a sudovest di Kumamoto, ha provocato il crollo di numerose case lasciando migliaia di persone senza energia elettrica.
Non sono stati segnalati invece danni agli impianti nucleari. Forti scosse di assestamento sono state avvertite nella zona intorno alla città di Kumamoto, all’indomani del primo sisma di magnitudo 6.0 registrato il 14 aprile intorno alle 21.30 (ora locale), a circa otto chilometri a sud-sudest della città di Tamana, nella prefettura di Kumamoto. Più di 44mila persone sono state evacuate per essere accompagnate in scuole e centri comunitari.
Alcuni testimoni hanno dichiarato che il terremoto è cresciuto di intensità durando fino a 30 secondi, e una seconda scossa di assestamento, di magnitudo 5.7 si è verificata 40 minuti dopo. Nelle successive 4 ore la zona ha registrato una sequenza di almeno 11 scosse con magnitudo sostenute fino a 6.4, costringendo i residenti a rimanere nelle strade.
Nessun allarme tsunami è stato lanciato mentre l’Autorità per la Sicurezza Nucleare non ha segnalato anomalie alle centrali nucleari di Sendai e di Genkai nelle vicine prefetture di Kagoshima e Saga. Anche i servizi dei treni Shinkansen sono stati temporaneamente sospesi a titolo precauzionale.