Anche nel 2024 pensione con 41 anni di contributi, vediamo chi saranno i fortunati a ricevere la pensione l’anno prossimo.
Anche se alcuni lavoratori riusciranno a diventare pensionati con 41 anni di contributi, dovrebbe saltare, per il prossimo anno, l’Opzione Donna.
Stando a quanto ha affermato Claudio Durigon, Sottosegretario al Lavoro, si potrà diventare pensionati anche il prossimo anno, con all’attivo 41 anni di contributi versati. Questa possibilità sarebbe inclusa nella tanto discussa riforma delle pensioni 2024 che ancora al vaglio sul tavolo del governo.
Il sottosegretario, nel corso di un’intervista, ha chiarito alcuni punti relativi ai pensionati del futuro e, in particolare, si è soffermato sulle misure: Quota 103, Quota 41 e Opzione Donna.
Per le donne che vorranno andare in pensione, stando alla riforma, sarebbero in previsione nuove misure in approvazione mentre sparirebbe del tutto l’Opzione Donna già da gennaio 2024.
Di seguito approfondiremo come si potrà diventare pensionati con 41 anni di contributi, anticipando l’accesso alla pensione, anche nel 2024.
Al momento, sembrerebbe che una riforma delle pensioni, entro l’inizio del prossimo anno, sia una chimera. Questo perché le risorse messe a disposizione dal Governo Meloni sono troppo esigue per una manovra così importante.
Intanto, sono diversi gli interventi che sono già stati messi al vaglio con la promessa di attuazione. Si tratta del taglio del cuneo fiscale (che potrebbe costare alle tasche del governo 10 miliardi di euro), l’assegno di inclusione e una nuova versione del vecchio reddito di cittadinanza.
Potrebbero arrivare anche delle misure che aiuterebbero i cittadini a pagare le bollette e altre misure a sostegno delle famiglie che aumenterebbero l’assegno unico e universale. Intanto, però, a causa dell’inflazione, le pensioni diventano sempre più scarne.
Le risorse utili ad una riforma del sistema pensionistico sono davvero esigue. A confermarlo è stato ancora una volta il sottosegretario Claudio Durigon che, in ogni caso, si è detto speranzoso in un’accesso anticipato alla pensione. Come abbiamo detto, questo sarebbe possibile con 41 anni di contributi per alcuni pensionati.
Tra le ipotesi sul tavolo del Governo ci sono proroghe e migliorie alla Quota 103, entrata in vigore quest’anno, che permette, appunto a chi ha raggiunto 62 anni, di diventare pensionato con 41 anni di contributi versati.
In alternativa, il Governo potrebbe puntare alla Quota 41 che consentirebbe a tutti di poter accedere alla pensione con 41 anni di contributi, senza vincoli d’età. Tuttavia, per il governo, continuare a mantenere i vincoli anagrafici lo aiuterebbe a far fronte ai costi che i nuovi pensionati porterebbero alle sue casse.
Anche Pasquale Tridico, presidente dell’INPS, si è detto contrario ai prepensionamenti di massa. Secondo lui, infatti, va garantito il rapporto tra lavoratori e pensionati. Un rapporto che risulta fondamentale per permettere al sistema di rimanere sostenibile.
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