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La domenica elettorale sarà stata limitata solo a due Regioni, ma la debacle di Forza Italia è tale che il contraccolpo si è sentito a livello nazionale. Numeri troppo bassi, da disfatta, a fronte di un astensionismo in crescita che non punisce il PD di Matteo Renzi ma che penalizza il centrodestra con la sola esclusione della Lega Nord. Per questo, il giorno dopo, è il momento delle aspre critiche che arrivano a toccare anche lo stesso Silvio Berlusconi. Lo fa Maurizio Bianconi, deputato forzista dal 2008 ed ex tesoriere del partito, che si rivolge all’ex Cavaliere chiedendogli di andarsene da Forza Italia. Lo fa anche Raffaele Fitto che attacca dal suo blog tutti i vertici azzurri chiedendo l’azzeramento totale.
Non è bastata la ricerca di volti nuovi in Forza Italia tentata con la selezione di giovani da lanciare a livello nazionale, avvenuta a Villa Gernetto a Lesmo, in provincia di Monza-Brianza. I candidati “anti-Renzi”, così li avevano definiti da Forza Italia, scelti da Giovanni Toti, dal responsabile Formazione degli amministratori locali Alessandro Cattaneo, e dalla responsabile dei giovani azzurri Annagrazia Calabria.
La situazione è tale che all’interno di Forza Italia la divisione tra i vecchi falchi e colombe è ormai acqua passata se si arriva a mettere in discussione lo stesso Berlusconi.
“Presidente, le vogliamo bene, ma per il bene di tutti prenda Doris, gli amici del Patto, i volti nuovi, i selezionatori, quelli che si autodefiniscono fedelissimi anche adesso che è sfumata l’ipotesi di una candidatura, e vada a fare il suo nuovo partito lasciando a noi, immeritevoli, ingrati, che osiamo pensare e rispettare gli elettori, il compito di tentare con Forza Italia, finalmente all’opposizione, il riscatto e la rinascita del centrodestra”, scrive Bianconi in quella che è una lettera aperta al leader di FI.
La scelta di giovani da lanciare a livello nazionale rischia di mettere nel dimenticatoio la vecchia guardia di cui il deputato fa pur sempre parte, ma potrebbe non bastare al rilancio del maggior partito di centrodestra. Non c’è solo il PD a cui guardare: lo scontro con la Lega Nord al momento vede il Carroccio vincente, tanto da aver doppiato il partito di Berlusconi alle elezioni in Emilia.
Bianconi se la prende anche con Doris, numero uno di Mediobanca “l’uomo della finanza di fiducia di Berlusconi. Colui, sembra, che lo indusse a fiduciare Monti e colui che oggi ci fa sapere che, se è vero che il Patto ha effetti politici disastrosi, tuttavia va tenuto in vita per il bene della comunità, di Mediolanum dicono i malpensanti”.
Il vero problema rimane la gestione del partito segnata da “errori ripetuti, patti vari, interessi estranei, comportamenti ondivaghi, faide locali, dirigenti territoriali impresentabili, assenza di linea politica coerente, assaltato da destra e da sinistra”.
Fosse solo Bianconi a chiedere un passo indietro all’ex Cavaliere si potrebbe spiegare con la resistenza della vecchia guardia contro “il nuovo”. Invece c’è anche Fitto, volto giovane e molto popolare, che attacca la linea decisa da Forza Italia. “Non abbiamo il diritto di nasconderci dietro l’astensione, che colpisce soprattutto noi, aggravando la tendenza già manifestatasi alle Europee”, scrive sul suo blog l’eurodeputato. Da allora “abbiamo perso 6 mesi che dovevano servire (come proposto da tanti di noi) sia per un serio rilancio sui contenuti, sia per un rinnovamento interno guidato dal coinvolgimento dei cittadini e dal superamento del metodo antistorico delle nomine e delle cooptazioni“. Non bastano gli incontri con le giovani leve che qualcuno ha definito “casting”. “A questo punto, mi pare il minimo azzerare tutte le nomine, per dare il via a una fase di vero rinnovamento”, chiede con forza.
Chi non ci sta a critiche e richieste di dimissioni e/o scissioni è Giovani Toti, eurodeputato e consigliere politico di Berlusconi. “Elencare in modo confuso elementi diversi ed eterogenei per confezionare un indigeribile minestrone di critiche non solo è una attività autolesionista ma è anche ingeneroso per chi dal nostro movimento ha avuto ben più di altri che meritavano”, ha ribattuto. Tra polemiche e attacchi, rimane il dato del voto che ha punito Forza Italia e che deve essere il punto di partenza per rinnovare il maggior partito del centrodestra italiano.
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