Silvio Berlusconi, dopo undici anni, è stato assolto dalle accuse di corruzione nel processo Ruby Ter. Una buona notizia per il Cavaliere che viene festeggiata, ovviamente, anche dai suoi colleghi di partito, due su tutti il ministro per gli Affari esteri, Antonio Tajani, braccio destro dell’ex premier, e Licia Ronzulli, capogruppo a Palazzo Madama di Forza Italia e fedelissima di Berlusconi. Ma tra le parole entusiastiche, ci sono anche quelle di Alessandro Cattaneo, presidente dei deputati degli azzurri, che ha chiesto pure “la immediata calendarizzazione della proposta di legge sulla istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta sull’uso politico della magistratura”.
Anche fuori dall’agone politico di Forza Italia, ma sempre interno al centrodestra, l’assoluzione di Berlusconi è stata vista come una vittoria. Lo è, infatti, per Giorgia Meloni, la presidentessa del Consiglio, e lo è anche per Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, nonché leader della Lega, che hanno commentato con entusiasmo la decisione dei giudici milanesi.
Nessuna corruzione in atti giudiziari per Silvio Berlusconi e i 28 imputati nel processo Ruby Ter, con questa sentenza la settima sezione penale del tribunale ha deciso, dopo solo due ore di camera di consiglio, di mettere fino a un calvario che per il Cavaliere, per il suo partito e, ovviamente, per tutte le persone coinvolte che durava da undici anni: un’eternità. Un’assoluzione arrivata neanche troppo a sorpresa per il presidente di Forza Italia che ha fatto gridare di gioia i suoi colleghi di schieramento, e anche della maggioranza.
“Una bellissima notizia che rende giustizia a un uomo attaccato tanto ingiustamente per motivi politici. Nessuno di noi dubitava della sua innocenza. Mi auguro che sia finita quella stagione: è stata tutta una montatura nei suoi confronti come dimostra che Berlusconi è stato assolto perché ‘il fatto non sussiste’“, sono le parole a caldo del suo braccio destro, nonché ministro degli Esteri, Antonio Tajani a cui ha fatto il coro anche un’altra delle fedelissime del Cav, Licia Ronzulli. “Giustizia è fatta, il fatto non sussiste, questo processo non doveva neanche cominciare – ha detto la capogruppo dei forzisti al Senato -. Dopo 11 anni di processo, centinaia di udienze, milioni di euro spesi a carico dei cittadini, il presidente esce a testa alta dall’ennesima gogna mediatica, giudiziaria e politica, imbastita nei suoi confronti“.
Ma la senatrice, un tempo pomo della discordia con la leader di Fratelli d’Italia (e attuale presidentessa del Consiglio), Giorgia Meloni, ha chiesto anche chi ripagherà Berlusconi per quello che è successo, e non si riferiva solo ai soldi, ma soprattutto al “grave danno inflitto alla sua onorabilità“. “Chi risarcirà lo Stato italiano per il danno d’immagine nel consesso internazionale, dopo il fango gettato addosso a un presidente del Consiglio che rappresentava il nostro Paese in Europa e nel mondo?“, ha chiesto ancora Ronzulli, che ha poi puntualizzato che serve più che mai una riforma della giustizia, e non ha mancato di ricordare Niccolò Ghedini, l’avvocato dell’ex premier, scomparso ad agosto scorso, che per anni ha combattuto al fianco di Berlusconi e che “purtroppo non ha potuto vederne la felice conclusione ma noi sappiamo che da lassù sta sorridendo“.
Come l’ex infermiera, anche il vice ministro alla Giustizia in quota forzista, Francesco Paolo Sisto, ha voluto mandare un pensiero a chi “ha sempre lavorato per dimostrare ciò che oggi viene, ancora una volta, riconosciuto dai giudici“, ovvero l’ex deputato. “L’insussistenza delle accuse nei confronti del presidente Berlusconi rende merito alla verità e a chi, con straordinaria e affettuosa professionalità, ha contribuito ad affermarla“, ha concluso.
La soddisfazione, poi, per l’assoluzione di Berlusconi è arrivata anche dal ministro dell’ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, esprimendo anche la vicinanza di Forza Italia “al suo leader con lui in questo giorno di festa per la giustizia e la libertà“.
Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato, invece, oltre ad aver dimostrato felicità, ha posto l’accento anche sull'”amarezza per una persecuzione infondata e protrattasi a lungo, anche con gravi conseguenze politiche ingiustamente patite da Silvio Berlusconi, dal nostro movimento politico, da tutto il centrodestra e dalla stessa democrazia italiana. Resta l’indignazione per un uso politico della giustizia che in troppe occasioni si è abbattuto contro di lui. Chi ha sbagliato dovrà rendere conto“. Mentre il suo collega alla Camera – che ha tributato con un lungo applauso la decisione dei giudici in diretta – Giorgio Mulè, ha detto che il Cavaliere con questa ennesima dimostrazione “si iscrive di diritto tra i martiri della giustizia“.
Pure fuori dagli azzurri, dicevamo, la notizia è stata accolta con favore. Innanzitutto dall’inquilina di Palazzo Chigi, perché si è messa fine “a una lunga vicenda giudiziaria che ha avuto importanti riflessi anche nella vita politica e istituzionale italiana“. Oltre a Meloni, anche Matteo Salvini, vicepremier e leader della Lega, ha commentato con toni entusiastici su Twitter, l’assoluzione del suo alleato.
Oltre ai tenuti entusiastici e quasi liberatori, da parte dei membri di Forza Italia è arrivata anche una esplicita richiesta, posta in primis dal capogruppo alla Camera, Alessandro Cattaneo. Dopo aver, infatti, gridato alla fine delle persecuzioni giudiziarie, il numero uno dei deputati del gruppo di Berlusconi, ha messo l’accento sulla necessità di un'”immediata
calendarizzazione della proposta di legge sulla istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta sull’uso politico della magistratura, per fare chiarezza su 25 anni di lotte giudiziarie usate come arma di scontro politico. Chiediamo verità su anni di feroci battaglie giudiziarie“.
E come lui hanno fatto anche i suoi colleghi delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia, sempre di Montecitorio, che in una nota hanno scritto che “la nuova, ennesima,assoluzione del presidente Silvio Berlusconi dimostra ancora una volta i danni causati dall’uso politico della giustizia e le indebite interferenze sulla vita politica del nostro Paese“, ed è per questo che hanno chiesto la calendarizzazione della commissione ad hoc per fare luce sull’operato dei giudici.
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