Fosse Ardeatine, il monito di Mattarella: “Unità chiave di rinascita, ieri come oggi”

Il 24 marzo si celebra l’anniversario dell’Eccidio delle Fosse Ardeatine. In rappresaglia contro i partigiani italiani, i nazisti guidati dal colonnello Kappler trucidarono 335 italiani. Era il 1944. Oggi, nel 76° anniversario della strage nazista, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ricorda quel drammatico evento e lancia un monito agli italiani. Con un messaggio, dato che a causa delle restrizioni per il contenimento della diffusione del coronavirus non è ancora possibile radunarsi.

Il 24 marzo 2020, per la prima volta, non è possibile partecipare alla commemorazione delle vittime delle Fosse Ardeatine a causa delle limitazioni dovute all’epidemia di coronavirus. Ma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto lo stesso rendere omaggio ai caduti per mano nazista, lanciando anche un messaggio di speranza per gli italiani che in questo periodo stanno combattendo contro un nemico invisibile e pericoloso.

Mattarella: ”L’Unità è la chiave della rinascita, ieri come oggi”

“L’eccidio delle Ardeatine ha costituito una delle pagine più dolorose della storia recente del nostro Paese”, scrive il capo dello Stato. “I valori del rispetto della vita e della solidarietà che ci sorreggono in questo periodo, segnato da una grave emergenza sanitaria, rafforzano il dovere di rendere omaggio a quei morti innocenti. Eventi così atroci, frutto della volontà di sopraffazione e del razzismo, continuano a richiamarci ai valori fondamentali della memoria, della pace, della solidarietà”.

Il messaggio inviato da Mattarella in occasione dell’anniversario dell’Eccidio delle fosse Ardeatine, prosegue: “La libertà e la democrazia sono state conquistate con il sangue di molti per evitare che ne fosse sparso ancora in futuro. Al termine di quegli anni terribili, segnati dalla dittatura e dalla guerra, l’unità del popolo italiano consentì la rinascita morale, civile, economica, sociale della nostra Nazione. La stessa unità che ci è richiesta, oggi, in un momento difficile per l’intera comunità“.

“Quest’anno, con grande rammarico – si legge ancora nella nota – non sarà possibile incontrarsi, nel giorno del 76° anniversario, al Mausoleo delle fosse Ardeatine per ascoltare, insieme alle loro famiglie e con sempre uguale commozione, i nomi dei martiri. Desidero, con la medesima intensità manifestata nella cerimonia annuale, esprimere loro affetto, vicinanza e ricordo”. Di seguito un estratto video della commemorazione dell’anno scorso.

La storia delle Fosse ardeatine

Il 24 marzo 1944 il colonnello Herbert Kappler con i suoi uomini delle SS – Erich Priebke e Karl Hass – organizza la macchina della morte. I nazisti della Gestapo devono uccidere 330 italiani, per rappresaglia contro 33 soldati nazisti caduti in un attentato organizzato dai partigiani romani. Ai 330 italiani calcolati dai nazisti (10 per ogni vittima tedesca) ne aggiunsero altri 5. Tutti furono portati nelle cave di pozzolana sulla Ardeatina e, all’interno delle fosse, vennero fatti inginocchiare. Erano legati tra loro quando, con un colpo alla nuca, vennero trucidati uno per uno.

La strage divenne un simbolo dell’efferatezza dell’occupazione nazista in Italia. Ogni anno alla cerimonia di commemorazione vengono letti i nomi delle vittime, per non dimenticare una strage che vide coinvolti militari e semplici cittadini, molti ebrei ma anche carcerati comuni e detenuti politici. Il 2020, per la prima volta, non si potrà procedere alla deposizione della corona di alloro per i caduti, a causa delle limitazioni imposte dall’emergenza coronavirus.

LEGGI ANCHE LE STRAGI IN ITALIA, DA QUELLE FAMOSE ALLE IMPUNITE

Impostazioni privacy