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Ancora un episodio di violenza sui social contro Laura Boldrini, protagonista di un secondo fotomontaggio in cui la Presidente della Camera ha la testa tra due cesoie, con la scritta “Giustizia per Pamela Mastropietro, barbaramente uccisa e fatta a pezzi da una risorsa nigeriana amica della Boldrini”. La segnalazione è arrivata su Facebook dalla pagina i Sentinelli di Milano che già avevano denunciato il primo post, quello in cui Boldrini era stata ritratta decapitata, sempre da un nigeriano e sempre legandola all’omicidio di Pamela Mastropietro. “È tempo di maldestri emuli, avvoltoi da social, disperati che provano, dispensando odio in rete, a essere considerati per cinque minuti nella loro vita”, si legge nel post di denuncia dell’associazione che ha già girato il materiale alla Polizia Postale.
Il riferimento è al caso della 18enne romana trovata smembrata in due valigie a Macerata per cui è stato fermato Innocent Oseghale, nigeriano pusher di 29 anni, a cui però non è stata contestata l’accusa di omicidio, ma quelle di occultamento e vilipendio di cadavere. Secondo le analisi tossicologiche Pamela sarebbe morta di overdose.
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Il secondo post è stato pubblicato a nome di Giovanni Corsi, cognome uguale all’autore del primo post. Le autorità sono infatti risalite alla sua identità: si tratta di Gianfranco Corsi, artigiano di 58 anni di Torano Castello (Cosenza). Secondo quanto riferito dal procuratore Mario Spagnuolo, la foto è stata condivisa da Corsi da un blog che ora è sotto indagine: l’ex barbiere è stato denunciato a piede libero e dovrà rispondere del reato di minaccia aggravata.
Intervistato dal Corriere della Sera, Corsi ha dichiarato di non essersi reso conto della gravità di quanto stava facendo. “Chiedo pubblicamente scusa alla signora Boldrini”, ha affermato, spiegando che non era neanche la prima volta che pubblicava contenuti su di lei e che ad averlo messo nei guai è stata la didascalia “sgozzata da un nigeriano inferocito”.
“Io non sono un estremista né un razzista. Politicamente sono vicino ai 5 Stelle”, ha spiegato al giornalista a cui ha raccontato come è nato il fotomontaggio: Corsi avrebbe trovato la foto della testa decapitata di Boldrini in rete e avrebbe “solo” aggiunto la didascalia con riferimento al caso di Pamela Mastropietro.