Il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, aveva provato nelle scorse settimane a rassicurare gli addetti ai lavori, ma l’ultimo Dpcm si è abbattuto sul settore culturale, mettendolo, di fatto, in ginocchio.
Teatri e cinema chiusi, niente più concerti: questo significa migliaia di lavoratori, principalmente autonomi, disoccupati. Oltre al grave danno economico, ciò che lamentano gli addetti del settore è che sia passato il messaggio che cultura e spettacolo siano non necessari, elementi tutto sommato accessori e sacrificabili.
Dopo la protesta a Milano dei Bauli in piazza di un paio di settimane fa, per il 30 ottobre è prevista in tutta Italia la manifestazione dei sindacati che darà voce ai 570mila lavoratori che mai come ora si sentono abbandonati.
Per provare a sopravvivere, alcuni stanno adottando l’opzione dello streaming, come i cinema che hanno messo in vendita al prezzo del biglietto i film in programmazione, o il settore della lirica, che ha inaugurato la piattaforma “Aperti nonostante tutto”. Manca però l’esperienza artistica vissuta in prima persona; un falla che lo streaming sopperisce in parte, senza contare che non tutti gli ambiti culturali possono applicarlo.
In soccorso al settore, Franceschini ha annunciato che verrà stanziato ben un miliardo di euro in maniera immediata.
Dopo che il Governo ha incontrato le associazioni di categoria e il ministro i rappresentanti di Bauli in piazza, è stato reso noto l’impegno per la cultura. Nel nuovo decreto si parla di “1000 euro per tutti i lavoratori autonomi e intermittenti dello spettacolo, proroga della cassa integrazione e indennità speciali per i settori del turismo“.
Il ministro ha assicurato che i fondi verranno erogati a stretto giro visto che “il sostegno avviene attraverso il rifinanziamento dei diversi fondi di emergenza contenuti nei precedenti decreti“.
I fondi saranno così distribuiti: 100 milioni serviranno a rifinanziare il Fondo emergenze cinema e spettacolo, 50 milioni il Fondo emergenze imprese e istituzioni culturali, 400 milioni saranno impiegati a fondo perduto per le strutture ricettive e termali, 400 andranno al Fondo emergenze agenzie di viaggio, tour operator e guide turistiche. Ricordiamo che il settore del turismo ha registrato a livello globale un -70% dall’inizio dell’anno.
Sempre nel piano del Governo per il settore, è stata proposta la possibilità di conversione in vaucher dei biglietti per concerti ed eventi già erogati, ma il Codacons si è già opposto.
La cultura non è un bene accessorio, ma è fondamentale per migliorare la qualità della vita. Per farne capire davvero il ruolo, forse un po’ persosi, c’è bisogno che la sua presenza anche in TV sia maggiore: che non sia un evento eccezionale, ma la norma.
Franceschini ieri ha lanciato un appello a tutti i gruppi televisivi affinché proponessero più contenuti culturali. Oggi le prime risposte: Marcello Foa e Fabrizio Salini, rispettivamente direttore e amministratore delegato della Rai, e Maximo Ibarra, ad di Sky Italia, hanno confermato che accoglieranno subito la richiesta, rendendo ancora più “culturale” il proprio palinsesto.
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