Nella giornata di lunedì 12 ottobre, sapremo quali sono le norme contenute nell’atteso dpcm che regolamenterà le nostre vite per contenere il più possibile la diffusione, di nuovo, del Covid. In merito ad alcuni punti del decreto si è espresso il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, che ha risposto all’appello di artisti e lavoratori dello spettacolo, preoccupati per eventuali ulteriori restrizioni.
Spettacolo e arte provati dal coronavirus
Il mondo dell’arte e dello spettacolo ne escono sicuramente provati dalla questione Covid: nei mesi scorsi, sono state tantissime le limitazioni che hanno messo in seria difficoltà creativi e lavoratori.
La preoccupazione è assolutamente lecita, ma Franceschini ha dichiarato: “Continuo a leggere interviste e dichiarazioni o a ricevere appelli del mondo dello spettacolo sulla presunta volontà del governo di ridurre il limite di 200 persone al chiuso e di 1000 all’aperto per spettacolo dal vivo e cinema. Non esiste questo rischio. Nel dpcm saranno confermati questi limiti con la conferma della possibilità delle regioni di derogare. E le deroghe sino ad oggi concesse con ordinanze regionali verranno fatte salve proprio con il dpcm“.
I lavoratori dello spettacolo e l’appello a Franceschini
I lavoratori dello spettacolo si sono mobilitati nella giornata di ieri con una manifestazione-flashmob che ha visto piazza del Duomo di Milano riempirsi di bauli “tecnici”, denominata proprio “Bauli in piazza”.
Fabio Pazzini, event manager e direttore di produzione, facente parte dell’associazione Bip che ha organizzato l’iniziativa, ha spiegato che oggi i lavoratori dello spettacolo sono praticamente tutti fermi da febbraio o comunque non lavorano a pieno regime poiché il principale finanziatore resta il settore pubblico, che in questo momento ha dirottato tutti i finanziamenti. Quello che è stato richiesto è maggior chiarezza nella legislazione e supporto per tutti questi lavoratori.
Secondo il ministro, il settore non dovrebbe essere ulteriormente penalizzato, ma non ha specificato se verranno presi provvedimenti a sostegno. Per il momento la situazione rimane invariata: il mondo di cinema e teatri non subirà ulteriori restrizioni.