Francesco Paolo Tronca è il nuovo commissario di Roma. Da Milano alla Capitale, il Prefetto di ferro, come viene chiamato, è stato scelto per sostituire Ignazio Marino, decaduto dopo le dimissioni in massa dei consiglieri. L’Uomo delle emergenze, come viene definito in questo giorni, ha al suo attivo la gestione di molte situazioni critiche, ultima Expo Milano 2015, l’Esposizione universale che si è appena conclusa. Esperto di sicurezza pubblica, di mediazione sociale, di problematiche dell’immigrazione e gestione delle emergenze, dovrà traghettare Roma verso il Giubileo e far sì che tutto funzioni, come già fatto con Milano ed Expo. Tutto fa sperare per il meglio: il suo curriculum è eccellente e ha appena concluso con successo una manifestazione imponente come quella milanese. Qualche ombra però c’è.
Nato a Palermo nel 1952, Tronca si laurea in giurisprudenza e storia a Pisa. Il suo percorso come uomo delle istituzioni inizia a Varese nel 1977 dove arriva come commissario: due anni dopo vince il concorso da consigliere di prefettura a Milano e diventa capo della segreteria del prefetto e responsabile dell’Ufficio Protezione Civile. Dal 1985 al 2003 è vice capo e capo di gabinetto e vice prefetto vicario della prefettura di Milano per poi ricevere la nomina di prefetto della Repubblica e poi diventa prefetto Lucca. Nel 2006 diventa prefetto di Brescia e nel 2008 è capo del Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile. L’ultimo incarico è del 2013 come prefetto di Milano.
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Come dicevamo, un profilo di assoluto valore e con una grande esperienza nel gestire le situazioni più critiche come si prospetta essere il Giubileo romano. Con lui, il prefetto Franco Gabrielli sta mettendo a punto il cosiddetto “dream team” in vista dell’Anno Santo. Sulla carta è tutto perfetto, ma i sostenitori di Marino hanno ricordato sui social network che non è tutto oro quello che luccica.
Tronca è stato infatti il prefetto che ha contrastato fino in fondo il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia per aver trascritto 13 matrimoni omosessuali contratti all’estero. Il ministro Angelino Alfano all’epoca fece di tutto per bloccarle e mandò una circolare alle prefetture perché agissero di conseguenza. Tronca ha chiesto più volte a Pisapia di cancellare le trascrizioni finché, stanco dei no del primo cittadino meneghino, ha nominato un commissario ad acta per la cancellazione: Pisapia è finito davanti ai giudici del Tribunale di Milano con l’accusa di abuso d’ufficio, venendo assolto. La situazione si è risolta solo dopo l’intervento del Consiglio di Stato che ha dato ragione ad Alfano. Tutta la vicenda indica quanto Tronca possa essere visto di buon occhio dal Vaticano che, invece, sui matrimoni gay aveva trovato in Marino un avversario ostico.
Altra vicenda è quella che raccontò l’Unità nel 2011. Tronca era Capo dipartimento dei Vigili del Fuoco quando l’11 maggio, in occasione di Roma-Inter per la Coppa Italia, un mezzo di soccorso e un autista dei vigili vengono “distolti dal servizio per essere utilizzati come Ncc, noleggio con conducente ma gratuito, per accompagnare il figlio del dottor Francesco Paolo Tronca e un’altra persona a un incontro di calcio”. Tronca quindi avrebbe usato un’auto e vigile per far andare il figlio alla partita con un amico: situazione molto differente, ricordano i sostenitori dell’ex sindaco, dalla famosa Panda Rossa per cui Marino venne messo alla graticola.
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