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Da grande protagonista della politica italiana nazionale e locale a politico di rappresentanza, Francesco Rutelli sembra essere scomparso dai grandi palcoscenici. Dopo decenni di attività ad alti livelli, da vicepremier a ministro per i Beni Culturali, deputato e senatore e, soprattutto, sindaco di Roma, l’ultima carica ufficiale a livello politico è quella di leader di ApI, Alleanza per l’Italia. Il partito, nato nel 2009, in meno di tre anni ha subito alterne vicende: nata come espressione del Centro italiano, stretto dalla morsa del bipolarismo dopo anni di dominio politico, la formazione si è avvicinata al centrosinistra, con il co-fondatore Bruno Tabacci a partecipare alle primarie del PD del 2012. L’uscita di Tabacci, la nascita di Centro Democratico e la decisione di non partecipare alle politiche del 2013 hanno portato alla fuoriuscita di Rutelli dalla politica attiva, almeno per ora.
Come altri protagonisti della Seconda Repubblica anche di opposti schieramenti, Rutelli sembra ormai aver chiuso la carriera politica attiva. Altri sono ancora sulla scena, altri, come il nostro, si dedicano a progetti personali, a fondazioni e alla scrittura.
Sull’evoluzione di ApI hanno pesato le difficoltà di unire quel che resta del Centro e, nel caso di Rutelli, anche la vicenda di Luigi Lusi, ex senatore del PD ed ex tesoriere della Margherita, la formazione d’ispirazione cattolica che diede vita al Partito Democratico di cui l’ex sindaco di Roma era tra i fondatori e presidente. L’accusa di aver sottratto 13 milioni di euro dalle casse del partito travolge anche Rutelli: Lusi dichiara di aver trasferito parte di quei soldi anche all’ex leader, di cui era un fedelissimo. La vicenda si conclude con la caduta delle accuse che, secondo i pm, sono “smentite dai fatti”, e una nuova accusa per calunnie a carico dell’ex tesoriere. Ogni tanto continuano a emergere sulla stampa nazionale le dichiarazioni di Lusi, come le ultime dello scorso ottobre, relative a presunti “pizzini” ricevuti da Rutelli e poi fatti sparire per proteggere l’ex presidente, ma la vicenda sembra ormai chiusa.
Rutelli, dal canto suo, ha sempre ribadito la totale estraneità ai fatti e ha continuato a fare politica anche se fuori dai palazzi del potere. Presidente di ApI, oggi è anche Presidente d’onore dell’Institute for Cultural Diplomacy, organizzazione internazionale non governativa che promuove la diplomazia culturale come approccio alle relazioni internazionali tra gli Stati, con sede a Berlino.
É anche co-presidente del Partito Democratico Europeo, fondato nel 2004 con François Bayrou, nato sul modello dei democratici statunitensi per riunire le aree cristiano sociali e liberali nella creazione del Centro Europeo.
I progetti di Rutelli non si fermano e, mentre presiede i lavori e le conferenze dell’ICD, torna a dedicarsi a Roma non più da sindaco ma da coordinatore per il rilancio della via Francigena, il cammino che attraversa lo Stivale, da nord a sud, in direzione di Roma su incarico di Papa Francesco.
Per lui si tratta di un lavoro “a titolo gratuito e per puro spirito di sacrificio”, come precisa in un’intervista rilasciata sul Messaggero, che sarà raccontato nel libro “Camminare. Verso Roma, e a Roma”. Alla fine, tutte le strade (ri)portano a Roma.
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