Per la Procura la 23enne che ha investito e ucciso Francesco Valdiserri lo scorso ottobre era “in stato di alterazione psico-fisica”. Il suo tasso alcolemico era tre volte superiore a quello consentito dalla legge.
La giovane procedeva a 80 all’ora su un tratto di strada in cui il limite è 50. Ora, chiusa nella sua stanza, continua a ripetere di non voler più vivere. Per lei è stato chiesto il rito abbreviato. La aspetta un processo con un rito immediato, vale a dire senza udienza preliminare. Si andrà direttamente in aula, per accertare le responsabilità di quanto avvenuto quella sera.
L’incidente sulla Cristoforo Colombo
Procedeva a 80 chilometri orari su un tratto di strada in cui il limite è 50. Non solo, Chiara Silvestri – 23 anni – si era messa alla guida della sua Suzuki Swift dopo aver bevuto una birra e due shottini di sambuca. Alla guida di quell’auto, la sera del 20 ottobre scorso, ha travolto e ucciso Francesco Valdiserri, 18 anni. Il ragazzo era in compagnia di un amico, quando – sulla Cristoforo Colombo – si è visto piombare addosso la vettura della 23enne. L’amico è rimasto illeso, per Francesco non c’è stato nulla da da fare. Stando a quanto riferisce La Repubblica, la 23enne aveva assunto anche dei cannabinoidi, che – insieme all’alcol ingerito – ne avrebbero alterato lo stato psicofisico.
Il pubblico ministero Erminio Amelio ha chiuso le indagini e per Chiara Silvestri ha chiesto il rito abbreviato. Lei intanto, chiusa nella sua stanza, dove si trova ai domiciliari, continua a ripetere, come un mantra:
«Sono devastata, non voglio più continuare a vivere».
La ricostruzione dell’incidente
Quella sera Francesco Valdiserri era stato al cinema. Quando è stato investito stava andando verso la fermata del bus, che lo avrebbe riportato a casa. Brillante studente alla Sapienza di Roma, Francesco cantava anche in una band. Su via Cristoforo Colombo quell’auto gli è piombata addosso come un bolide e lui non ha avuto neppure il tempo di reagire. L’amico che era con lui si è salvato per miracolo.
La 23enne procedeva in direzione Eur. Accanto a lei, in auto, sedeva un amico, che ha raccontato quei drammatici istanti. Chiara è finita a tutta velocità sul marciapiede, e ha travolto il giovane studente. È scesa subito dall’auto e ha immediatamente allertato i soccorsi, ma i sanitari del 118 non hanno potuto fare nulla per salvare Francesco. Ora si trova ai domiciliari. La aspetta un processo con un rito immediato, vale a dire senza udienza preliminare. Si andrà direttamente in aula, per accertare le responsabilità di quanto avvenuto quella sera.
Secondo quanto ricostruito dalla procura – come riferisce Tgcom24 – l’imputata «ha perso il controllo della guida a causa anche delle minorate condizioni psicofisiche». L’alcol bevuto e i cannabinoidi assunti ne avrebbero alterato le capacità cognitive.