Francia, ancora proteste per il jobs act: code per fare benzina

Francia, dilagano a Nantes le proteste contro il Jobs Act

La Francia è completamente nelle mani dei sindacati per il blocco delle raffinerie indetto dal Cgt come protesta nei confronti del Jobs Act. Code alle pompe di benzina e mancanza di carburante. Dopo l’intervento di ieri della polizia, altri depositi sono stati sbloccati, come a Douchy-les-Mines, nel nord della Francia. Gli agenti hanno usato cannoni ad acqua per allontanare i circa 80 dimostranti, hanno fatto sapere fonti di polizia e della Confédération générale du travail. Il sindacato però non demorde e si prepara a scioperare alla centrale nucleare di Nogent-sur-Seine.

I dipendenti di altre centrali nucleari si incontreranno oggi per decidere se protestare allo stesso modo, ha dichiarato Laurent Langlard, portavoce del sindacato. Stamane il segretario di Stato Jean-Marie Le Guen ha dichiarato alla radio Rtl: “Una piccola minoranza sta tentando di radicalizzare le cose”, ma “sbloccheremo la situazione” perché “un sindacato non può governare il Paese”. Philippe Martinez, leader del potente sindacato Cgt ha dichiarato alla stessa radio: “Andremo avanti”. La Francia ha iniziato a usare le riserve strategiche di petrolio per contrastare il blocco delle raffinerie. Lo ha annunciato l’Union française des industries pétrolières (Ufip), organizzazione che riunisce le compagnie petrolifere francesi, tramite la portavoce Catherine Enck. “Una piccola quantità della scorta è stata prelevata, è stato autorizzato dal governo, unico a poterlo decidere”.

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