In Francia il governo ha presentato la riforma che prevede un innalzamento dell’età pensionabile dai 62 ai 64 anni d’età, questo entro il 2030. Questo evento ha fatto si che i sindacati francesi, dopo anni di divisioni, si siano uniti nuovamente contro il provvedimento.
Il governo francese ha dunque approvato la riforma che prevede l’innalzamento dell’età pensionabile a 64 anni. Allo stesso tempo è stato introdotto anche l’aumento a 1.200 euro della soglia minima delle pensioni.
I sindacati si uniscono per opporsi alla riforma.
In Francia il governo ha presentato ai cittadini la riforma che contiene una modifica dell’età minima per accedere alla pensione. A quanto pare l’età pensionabile arriverà entro il 2030 a 64 anni. La riforma presentata dal presidente Macron e appoggiata dal governo guidato da Elisabeth Borne è in realtà un progetto molto ampio, che punta a modificare e adattare diversi ambiti.
In ogni caso l’attenzione è stata puntata proprio sull’aumento dell’età pensionabile.
La riforma proposta dal governo in realtà, punta ad aumento graduale. Per tutti coloro nati dopo il ’68, l’età pensionabile salirà di tre mesi ogni anno. Nel 2030 poi dovrebbe raggiungere i 64 anni.
L’obiettivo è quello di arrivare all’equilibrio finanziario entro il 2030.
In ogni caso questa nuova mossa del governo francese è stata ampiamente criticata, in quanto la popolazione la vede come una misura favorevole al mercato ma che entra in contrasto con il principio di equità intergenerazionale proprio dello sviluppo sostenibile.
Altre modifiche previste dalla riforma sono: l’allungamento dei contributi, a 43 anni, per ottenere la piena pensione. Inoltre è stata aumentata anche la soglia minima della somma erogabile a 1.200 euro.
Questa nuova riforma presentata dal governo in Francia e in particolar modo l’aumento dell’età pensionabile, ha creato una forte opposizione da parte di diversi partiti e di numerosi sindacati all’interno del paese.
Infatti, dopo ben 12 anni, i sindacati francesi si sono riuniti per cercare di contrastare la messa in atto della riforma. Il 19 gennaio sono già previsti i primi scioperi e le prime manifestazioni contro il provvedimento.
Anche considerando il fatto che secondo un sondaggio dell’Ifop-Fiducial, ben il 64% dei francesi sono contro quest’iniziativa del governo.
“Se Emmanuel Macron vuole farne la madre di tutte le riforme, noi ne faremo la madre di tutte le battaglie”.
Ha affermato Frédéric Souillot, segretario generale di Force Ouvrière.
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