Il Jobs Act francese è legge, la riforma del lavoro che ha scatenato il caos nel Paese e le pesanti proteste dei sindacati è ormai una realtà a tutti gli effetti. Nessuna sorpresa, poche settimane fa Manuel Valls ha scavalcato il parlamento annunciando che avrebbe fatto ricorso alla procedura ’49.3′, l’articolo della Costituzione che prevede l’approvazione di una legge senza il voto parlamentare. Nessuna mozione di censura alla procedura da parte dei deputati, così la legge è passata.
Esulta il primo ministro socialista, Manuel Valls che su Twitter ha parlato di un “un grande passo per la riforma del nostro Paese: più diritti per i lavoratori dipendenti, una maggiore visibilità per le nostre piccole e medie imprese, più posti di lavoro”. I sindacati sono già sul piede di guerra e hanno promesso di rimettere in moto le mobilitazioni che nelle scorse settimane avevano paralizzato la Francia.
#LoiTravail, un grand pas pour la réforme de notre pays :
+ de droits pour les salariés
+ de visibilité pour nos PME
+ d'emplois— Manuel Valls (@manuelvalls) 21 luglio 2016
La legge del governo di Francois Hollande ha come obiettivo quello di razionalizzare il mercato del lavoro. Soprannominata ‘Legge El Khomri’ dal nome della ministra del lavoro, Myriam El Khomri, il jobs act francese ha suscitato non poche proteste.
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Tra i punti più dibattuti, l’orario di lavoro e i licenziamenti. Gli oppositori di destra e di sinistra hanno già annunciato che ricorreranno in sede costituzionale sulla validità della legge.